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De Rossi Ed El Shaarawy In Napoli Roma 2017 18
M.Villani/Napolicalcionews.it

Roma: la conferenza del nuovo mister Daniele De Rossi

Che tipo di lavoro hai impostato e che Roma hai visto?
“Quando cambi allenatori vedi giocatori che vanno a 3mila all’ora. Succede sempre. I primi allenamenti ti danno una risposta fino a un certo punto, bisogna capire quanto terremo questo tenore. Vanno a duemila. Sembra assorbano due tre concetti nuovi che vogliamo mettere, sembrano delle spugne”.

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Ha sentito Totti?
“Ci siamo sentiti, mi ha mandato il messaggio di in bocca al lupo, mi ha dimostrato felicità e stupore. Ci siamo detti di vederci, per passare un po’ di tempo insieme che ci fa sempre piacere”.

Qual è il problema principale che crede di dover risolvere?
“Quando cambi è perché ci sono problemi. Non pensavo ci fossero tutti questi problemi, la società sì. Io devo partire dallo 0-0, come le partite. In 3-4 giorni non fai in tempo ad analizzare tutto. Per questioni di tifo la Roma l’ho seguita sempre, quindi è la squadra che conosco di più al mondo. Magari abbiamo accorciato il periodo di studio”.

A fine stagione saresti felice se?
“Sarei contento se a fine stagione fossimo tra le prime 4 della classifica. E’ un obiettivo da puntare, non facile ma possibile”

Questo è il momento giusto per allenare la Roma?
“Era il momento giusto per rifiutare la Roma? Non si rifiuta la Roma, come accaduto a Pirlo anni fa, quando accettò la Juve. Ci sono uomini che rifiutano, altri che si buttano dentro. Non è solo una questione di nostalgia del passato, avrei detto di no solo se avessi pensato che la squadra è scarsa, non vado a fare brutte figure. Io penso la squadra sia forte”.

Il calcio di De Rossi?
“Dire il mio calcio mi fa venire i brividi e l’ho sentito dire anche da allenatori che stimo. A parte da Guardiola, De Zerbi, Simeone, Conte che hanno spostato qualcosa nel calcio. Non sono al loro livello, penso che gli allenatori bravi li riconosci da come giocano la squadra. Se la Roma, alla fine di questo percorso, sarà riconoscibile e sarà organizzata sarò contento. Venire ricordato per uno che fa giocare bene la squadra e la fa vincere mi basta e avanza”.

Cosa ti hanno detto i Friedkin?
“Dan e Ryan Friedkin sono stati chiarissimi sulla durata del contratto e sul tenore della mia permanenza. Ho detto che avrei firmato la cifra che avrebbero scritto, ma ho chiesto solo un bonus sulla Champions. Europa League? Non ci sono rinnovi, non c’è niente. Voglio giocarmi le mie carte. Ho chiesto solo di trattarmi di allenatore, non da leggenda o ex bandiera e su questo erano d’accordo. Poi sanno che io dal primo secondo in cui l’ho sentiti io me la giocherò per rimanerci. Penso siano soddisfatti di questo. Voglio meritarmi conferma sul campo”.

Difesa a 4 o a 3?
“Mi innamoro di questo lavoro con Spalletti, poi Luis Enrique. Questi tipi di allenatori, che portano tanti giocatori in fase offensiva e che difendono a 4, mi hanno fatto innamorare. Questa squadra gioca però da anni a tre, ora vediamo, si può anche difendere in un modo e attaccare in un altro tramite alcune rotazioni, vediamo. Magari cambieremo durante la partita o a seconda dell’avversario”.

Si aspettava così il giorno del suo rientro alla Roma? Si è sentito allenatore appena entrato nello spogliatoio?
“Uno non la sogna certamente così, sostituire l’allenatore più titolato della storia. Mi aspettavo un processo più graduale ma è piena la storia di traghettatori presi per poco tempo e che poi sono rimasti. Ultimo in ordine di tempo, Palladino. Me la immaginavo certamente diversa. Mi sento comunque allenatore, più in campo che nello spogliatoio, non si toglie il rapporto di confidenza con molti giocatori. Chiaro che voglio bene a Pellegrini, Cristante etc ma si può avere rispetto dei ruoli pur essendo amici. Quando entriamo in campo, lì mi sono sentito allenatore. Loro mi guardano, mi ascoltano, mi seguono, mi sembra che gradiscano ciò che sentono. ora vediamo se ciò porterà a fare punti”.

Roma ha fatto stufare Mourinho? Vi siete sentiti?
“Gli ho mandato un messaggio, lui mi scrisse quando accettai la SPAL, era un gesto dovuto e giusto il mio. Non mi posso concentrare su altre cose ora, devo concentrarmi sulla Roma perché in questi giorni ho dovuto fare anche tante altre cose, le divise, il contratto, altre cose non di calcio. Non vedo l’ora di poter pensare solo al calcio”.

I problemi di questa squadra? Qualcuno l’ha stupita di più in questi giorni?
“Qualche problema l’ho riscontrato guardando le partite. La Roma non giocava male, giocava alcune partite male, altre bene. La Roma ha avuto alternanze in campo. Qualche idea ce la stiamo facendo, ovviamente non posso dirvela qui, sarebbe irrispettoso. I giocatori sono forti, lo sapevo, e dal vivo rimani impressionato. Sono stato abituato a giocare con giocatori forti. Sono rimasto stupito da Pisilli, è un giovane, un ragazzo, un bambino ma mi ha impressionato”.

Cosa non sottovalutare contro l’Hellas Verona?
“Squadra solida, ha mantenuto la barra dritta quando lì si parlava di altro, mercato, cessioni, casini societari. Hanno giocatori di fisicità, un gioco definito e riconoscibile, sanno fare bene. L’emozione dell’esordio non ci deve fare scherzi. Ci potrebbe essere un po’ di malumore, anche se spero di no”.

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