Alla Continassa, nonostante non ci sia ancora una data comunicata ai giocatori all’estero per il rientro, tiene banco il caso Higuain e tra le strade percorribili si affaccia anche l’ipotesi rescissione unilaterale.
La rescissione unilaterale sarebbe l’ultima ed estrema strada da percorrere per i bianconeri, ma in tempo di coronavirus, non si può dare niente per scontato.
Il Pipita è in Argentina da quando il campionato e fermo. Dalla stessa Argentina, durante questo periodo, sono spesso rimbalzate voci sul futuro del giocatore. Si è parlato dell’avvicinamento di qualche squadra del suo paese. Si è parlato della preoccupazione per la salute della mamma. E ancora, si è parlato della paura di contagio in Italia (anche se in sudamerica non è che le cose vadano benissimo).
Insomma si è parlato di tante cose e le voci erano delle più disparate, ma comunque sempre unite da un unico comune denominatore: che il Pipita non sarebbe tornato alla Juventus.
Le ipotesi in casa Juventus
Una società forte come la Juventus, spesso non ha neanche il tempo di stare dietro alle voci di corridoio oppure non gli arrivano proprio. Il fatto stesso che una voce di corridoio arrivi fino al vaglio della dirigenza, significa che alla base c’è qualcosa di vero. Ed allora ecco che la Juventus si è messa subito all’opera scandagliando gli scenari possibili.
Il primo, che si augurano alla Continassa, è che quando la Juventus comunicherà la data di rientro, e Higuain sia puntuale all’appuntamento. La seconda è che il giocatore rimanga in Argentina previa accordo e consequenziale permesso della società. Il terzo è che Higuain rimanga in patria e vada allo scontro con la società. In questo la Juventus potrebbe pensare alla rescissione unilaterale del contratto non riconoscendo lo stipendi della prossima stagione e parte di questa.