PaoloOttavioC’è solo la Juve su Nicolò Zaniolo.
Sul trequartista classe ’99 della Roma i bianconeri hanno sbaragliato la timida concorrenza del Milan ed hanno intavolato una trattativa serrata. Tant’è che per alcuni la svolta è molto vicina.
C’è solo la Juve su di lui
Nicolò Zaniolo è nel mirino della Juve da diverso tempo. Aveva provato a prenderlo dal Virtus Entella (poi andò all’Inter ndr) ed ora sta seriamente provando a portarlo via dalla Roma. I contatti con il suo agente sono frequenti ed il giocatore apprezza le attenzioni del club bianconero.
Il rinnovo con i giallorossi sembra bloccato e la Juve, consapevole di ciò, tende a tirare giù il prezzo, vista la scadenza nel 2024.
La Juventus, come anticipatovi, vuol imbastire una trattativa sullo stile di Federico Chiesa: prestito con diritto di riscatto, che sarebbe un obbligo mascherato.
La Roma cala le pretese
La Roma, intanto, inizia a calare le richieste iniziali.
Da una base di partenza di 70 milioni di euro, i giallorossi ora si accontenterebbero di circa 50 milioni di euro, cifra che la Juventus vorrebbe ulteriormente abbassare con l’inserimento di alcune contropartite.
Scartato dai bianconeri il nome di Nicolò Fagioli, i quali rinnoveranno il contratto con il centrocampista e poi decideranno il suo futuro (Parma sull’attenti ndr), restano in piedi i nomi di Arthur, Kean e Rovella.
Sul primo restano dei dubbi di natura tecnica, anche se numericamente potrebbe sostituire Veretout.
Su Kean non convince la valutazione che la Juventus fa del calciatore: troppi sono i 35 milioni di valutazione, un rischio che la Roma non vuole correre sull’attaccante italiano.
Il nome più caldo sembrerebbe quello di Rovella: il centrocampista classe 2001 era seguito dai giallorossi sin dai tempi del Genoa ed è ritenuto, per la giovane età e per le qualità di gioco, una pedina di scambio “gradita”. Valutato 20 milioni di euro, potrebbe essere lui la chiave di svolta.
Intanto Giovedì le parti si rincontreranno per parlare ancora e cercare la quadra: svolta in arrivo?
Redazione
Giovanni Bonifacio
Alberto Mangili
