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Gara Di Seria A Tra Roma E Udinese Allo Stadio Olimpico Di Roma. Igor Tudor Allenatore DellUdinese
Marco Iacobucci / Shutterstock.com

Tudor in conferenza presenta la sfida al Milan

Tudor in conferenza stampa presenta la trasferta di San Siro contro la squadra di Pioli. Le condizioni di Ilic, Veloso, Frabotta e gli altri.

Tudor parla della trasferta a Milano contro i rossoneri.

Come arrivate alla sfida contro il Milan?
“Abbiamo lavorato bene con chi è rimasto. I nazionali hanno fatto bene, hanno vinto tutti, mi sembra, ed è positivo per il morale. Non vediamo l’ora inizi la partita, contro una grande squadra e in un grande stadio”.

Come sta chi rientra dagli infortuni?
“Hanno lavorato a parte e un po’ con noi, vediamo domani com’è la situazione e decidiamo”.

Mancherà Theo Hernandez.
“Non credo che un giocatore cambi le dinamiche di una squadra. Il Milan è una delle squadre che stanno meglio in Serie A, insieme al Napoli. Mi aspetto una partita molto difficile, andiamo là e vediamo che succede”.

Come si porta un risultato positivo da San Siro?
“Sbagliando poco, quasi niente, e facendo una grande gara. Così si può ottenere qualcosa”.

Cosa vuole migliorare?
“Abbiamo lavorato su tutto. Si tratta di un processo quotidiano di lavoro, com’è giusto che faccia l’allenatore di una squadra. L’obiettivo è progredire, poi ci sono i nazionali, altre problematiche da questo punto di vista. C’è sempre meno possibilità per un allenatore di lavorare: si gioca ogni tre giorni, è un lavoro totalmente diverso. La programmazione delle partite è una pazzia sempre più grande, si rischia di arrivare al punto di rottura. Ma sta alla bravura di ognuno di noi cercare di migliorare. L’importante è non commettere errori, non trascurare niente. Poi davanti c’è sempre la qualità per fare qualcosa”.

Prepara qualche nuova sorpresa per la partita?
“Guardo l’allenamento, al tipo di partita. A volte indovino, altre no: ti confronti con i tuoi collaboratori e poi scegli”.

Quanto è importante il ritorno di Veloso?
“Miguel è un ragazzo importante, dentro e fuori dal campo. Sono felice sia tornato: ha fatto due o tre settimane buone di lavoro. La sua presenza in allenamento si sente, ha fatto cose importanti qui negli ultimi anni, e la squadra riconosce la sua leadership. E’ un leader assoluto”.

Ilic pare possa recuperare…
“Vediamo ancora, ha subito questa botta… vediamo domani”.

Può giocare sulla trequarti?
“Non lo so, vediamo: per ora non penso”.

Ha pensato a un Milan con e senza Ibra?
“Se Ibra non gioca sono contento, lo considero ancora uno dei più forti. Ho visto che potrebbe andare in panchina: è un giocatore importante per loro. Abbiamo pensato a queste soluzioni, sia che giochi dall’inizio sia che subentri a gara in corso”.

Qual è la prima alternativa a Faraoni?
“Ci sono due o tre soluzioni che ho in testa. Ha avuto discontinuità di allenamenti, ma se sta bene quel ruolo è suo”.

Frabotta come sta?
“Ha questo problema al tendine: ha ricominciato a correre, ma non è ancora pronto. Mi dispiace molto, perché può darci una grossa mano”.

Ilic può recuperare per la panchina o per giocare dall’inizio?
“Come detto, vedrò domani e poi valuterò”.

Cosa prenderebbe in prestito dal Milan?
“Una squadra rappresenta tanto il suo allenatore, se questi resta per diverso tempo. Se il Milan è questo buona parte dei meriti va all’allenatore: Pioli mi è sempre piaciuto, sia in campo che nel modo di fare. Nel calcio un allenatore deve sempre prendere un po’ dagli altri, ma poi deve metterci la sua visione del calcio. Si vede che il Milan lavora bene, anche dal punto di vista fisico. Poi ci sono anche cose concrete, posizioni in campo, c’è un buon spirito: è una grande motivazione per noi, per andare là a far bene, con rispetto ma anche con voglia di far bene. Sono le partite più belle: andare a quel tempio che è San Siro e fare il meglio possibile è il nostro obiettivo, indipendentemente da come sta il Milan”.

Come sta vedendo Dawidowicz in questo momento?
“Pawel è una bella sorpresa. Un ragazzo intelligente, applicato, concentrato: spero continui così, che non molli niente, perché la miglior qualità di un difensore è stare sempre sul pezzo, non sbagliare niente. In una partita o due possono fare bene tutti, avere continuità è una grande qualità: tante volte si descrive un difensore per la velocità, per la tecnica, invece io credo debba essere valutato in base a quanti errori commetta sulle reti subite. Nel calcio di oggi c’è questo inganno”.

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