Che emozioni ha provato e quali sono le sensazioni?
“Vedo una squadra concentrata e sul pezzo, ci teniamo a fare una grande partita e questa volta cercare di vincere. L’anno scorso l’abbiamo sfiorata, ora la vogliamo trovare”.
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Quanto teme la Juve?
“Avranno una forte emozione e caratteriale: l’ambiente spesso riesce a compattarsi e i giocatori danno in più. Non so se la sconfitta di Haifa sia buona o no per noi, certamente hanno grandissimi giocatori che non hanno reso. Ci sono tratti nei quali esprimono potenza, accelerazioni e qualità”.
Un ricordo legato a un derby
“Sono molto legato a Genova. E’ spettacolare, da giocatore mi andava molto bene…Là si sente molto di più la stracittadina”.
Come si fa male alla Juve?
“Nell’ultima partita non hanno fatto bene, ma nelle precedenti sono state diversi: a tratti buone e a tratti non buone, quando ti va male gira tutto male. Il Maccabi ha fatto male sulla trequarti e sui cross. Noi proveremo a fare il nostro gioco”.
Sta mancando l’apporto degli esterni?
“Il gol sì, ma con l’Empoli Lazaro e Aina sono stati pericolosi. E’ stata una partita da essere orgogliosi, dopo l’arrabbiatura arrivi a casa e pensi che li abbiamo sfondati. Abbiamo fatto una bella partita su tutto, mancando solo nel gol. Le statistiche dicono che dall’anno scorso ad oggi ci mancano tanti gol: l’anno scorso abbiamo perso 9 punti, ora siamo già a -4. Dovevamo fare cinque gol in più e prenderne quattro in meno. Ora dobbiamo chiederci come mai ci sia questo trend, con la squadra che dovrebbe essere in un’altra posizione per le statistiche e invece non lo è. Ti fa pensare, può essere fortuna, qualità dei giocatori o modo di giocare. Con l’Empoli abbiamo dominato, dispiace non aver vinto perché non sarà sempre così e non sarai sempre così brillante”.
C’è frustrazione nel dominare e non fare punti?
“Non deve esserci frustrazione, anche se un po’ ci sta: lavoriamo tanto, abbiamo creato superiorità e temevamo un po’ l’Empoli perché ha messo tutti in difficoltà. Ma non hanno mai tirato in porta, sapevamo le qualità di Lammers, Bajrami e Parisi e non vincere ti porta un po’ di frustrazione, ma non deve rimanerci per troppo tempo. Ci sono squadre che hanno fatto meno di noi ma hanno più punti, questo non deve influire troppo e cercare di migliorare anche se su certe cose è molto difficile farlo”.
In campo i giocatori si portano dietro le scorie dei numeri nel derby?
“E’ un derby squilibrato, ma l’anno scorso abbiamo fatto un secondo derby in cui siamo andati molto più vicini a vincere rispetto a loro. I giocatori non ci pensano molto, è cambiato un po’ tutto e sono concentrati sul presente. Vogliono fare bene. A Genova avevamo un po’ un peso, c’era anche una cultura diversa…Adesso siamo concentrati sul momento e su oggi, magari è anche meglio così. Domani dobbiamo fare una grande partita”.
Una domanda sull’attacco: Sanabria e Pellegri…
“Non ci sono. Pellegri ha una vecchia cicatrice che gli dà fastidio. Sanabria leggero affaticamento, non si è allenato e la vedo dura che ci sia domani. Mi dispiace per Pellegri, ha questa vecchia cicatrice: i suoi non sono infortuni, ma lo bloccano. La mia sensazione è che, quando ha giocato, ha i movimenti di un attaccante vero. Ma non riesco a farlo rendere per i problemi che ha. Sanabria ci fa giocare bene. Ora pensiamo a come giocare: Karamoh è più un esterno ma l’altro giorno è entrato bene. Vediamo cosa succede e decideremo”.
Come cresce Schuurs?
“Ha fatto passi in avanti a livello difensivo, ci stiamo lavorando ma siamo soddisfatti di ciò che sta facendo. Ogni gara è una prova, vediamo come farà: è un ragazzo sveglio, sa uscire palla al piede e fa sempre passaggi di alta qualità. Deve continuare e aumentare l’efficacia difensiva, domani sarà una bella prova per lui”.
Per il centrocampo…
“Ricci ha avuto 40 di febbre e sta prendendo antibiotici. Gli altri sono a posto”.
Chi è il rigorista?
“E’ Lukic dall’anno scorso, non cambio”.
Il Toro ha giocato senza italiani contro l’Empoli.
“Siamo multiculturali, è cambiato…magari Buongiorno la vive diversamente da Aina o Schuurs. Hanno idee diverse, ma mi trovo bene con tutti. Anche con le lingue va bene: mi piace l’italianità, sono cresciuto qui da calciatore e allenatore, ed è importante avere valori del territorio. Ma devi essere anche bravo a creare un gruppo con tutti gli stranieri, ora dobbiamo trovare un legame che li unisce. Ma è un gruppo che si sta legando molto bene”.
Domani ritroverà Bremer
“E’ un top: quando fai un salto di qualità così dal Toro alla Juve, che non è il massimo della vita, ma sono felice per lui. Guadagna molto di più e gioca la Champions. Voleva andare via l’anno prima e poi è diventato il miglior difensore della A. Ora gioca in maniera diversa, dovremo fare movimento perché se gli stai vicino ti mangia. E’ andato alla Juve…è una scelta giusta per la sua carriera”.
Che capitano è Rodriguez?
“E’ particolare, un professionista in modo diverso da quello che siamo abituati: ha una preparazione per il suo corpo per le partite, la sua testa è sempre e solo sulla partita. Ma se lo vedi in allenamenti, pensi che non sia quello che dovrebbe essere. Mi ha conquistato dal primo ritiro, quando doveva andare via. E’ uno silenzioso, non parla molto, ma la sua parola vale e gli altri lo ascoltano”.
Come mai non avete aperto le porte del Filadelfia?
“Non ci è arrivata la richiesta…Io sono disponibile. A me non è arrivato niente”.
Come immagina la Juve?
“Allegri ha allenato la Juve per tanti anni, nel primo ciclo cambiava molto. Domani non so cosa aspettarmi, hanno fatto 3-5-2, 4-4-2 o 4-3-3. Con Di Maria si poteva inquadrare bene, ora ci dovremo adattare alle situazioni. Bisogna fare bene mentalmente e psicologicamente, non puoi sbagliare nulla”.
Le opzioni in attacco sono Seck, Karamoh o qualcun altro?
“Abbiamo Miranchuk, Seck, Karamoh, Radonjic e Vlasic: su cinque, ne sceglieremo tre. Miranchuk può fare di più, ma ci lega: vedo un bel legame tra lui e Lukic, non vorrei spostarlo dal suo ruolo naturale. Piuttosto adatto qualcun altro al posto di Sanabria”.
A gennaio dovrete valutare il problema dell’attacco
“Non entro più in certe situazioni o scelte, mi concentro su ciò che ho a disposizione e su migliorare. Non voglio pensare ad altro”.
Se vincesse il derby, entrerebbe nella storia…
“Non penso a queste cose. Questo gruppo merita una grande vittoria: per statistiche, per come siamo cresciuti, per come stiamo facendo. Ci meritiamo una grande soddisfazione, questa partita ce lo può portare. E’ sempre mancato quella cosa che ti porta entusiasmo totale anche nei nostri cuori: vogliamo fare una grande partita, proveremo a fare una grande vittoria. Non è un crocevia che adesso cambia tutto in positivo o negativo. Abbiamo sfiorato grandi risultati, ci meritiamo una grande soddisfazione”.