Gasperini ha detto che ripetendo la prova dell’andata si toglierebbero delle soddisfazioni. Fu una gran prova di mentalità per voi.
“La mentalità si costruisce nel tempo, fu una partita che ha rafforzato il concetto di calcio che volevamo fare con un risultato strappato a fatica. Con l’Atalanta sono grandissime sfide, il risultato finale te lo devi meritare per portarlo a casa, loro sono una grande squadra, allenata da un grandissimo allenatore, anzi sono tante stagioni in cui porta a casa un fatturato calcistico importante sia di soldi che di risultati. Poi ci sono le caratteristiche della squadra che sono ben delineate e diverse dalle altre, ad esempio dall’ultima con la Lazio, e sarà una gara importante che noi affronteremo nella maniera corretta perché non dobbiamo reagire, si deve reagire quando si sbaglia, noi con la Lazio non abbiamo sbagliato niente sull’atteggiamento poi è chiaro che bisogna fare delle cose in maniera migliore ed è mancato solo il risultato”.
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La sconfitta non ha cambiato il lavoro settimanale prima della Champions.
“E’ cambiato tutto, l’Atalanta gioca in maniera diversa, la Lazio gioca in un fazzoletto di campo facendo le stesse cose, interpretando bene quando accorciare con la linea e quando scappare, ma usano la copertura di spazi, blocco squadra, mentre l’Atalanta ti dà spazi tra gli uomini, ti vengono addosso, le distanze tra i reparti saranno più ampie e sei tu che crei degli spazi perché ti illudo di averli creati ma poi con la fisicità e la conoscenza del loro calcio è un’illusione e spesso ti ritrovi con l’uomo addosso e devi avere un ritmo superiore, un anticipo superiore, una qualità di gioco che ti fa fare la partita che vorresti”.
Nell’ultima gara Maradona silente, senza bandiere, che idea ha della questione? Cosa si aspetta dai tifosi?
“Ho visto una partecipazione totale, un voler star vicino alla squadra, non ho trovato niente di differente. Noi abbiamo l’idea di quello che vogliamo fare, di cosa affrontiamo di partita in partita, e l’unica via di uscita è la vittoria sempre e sappiamo che il nostro pubblico è al nostro fianco sempre e ci darà una mano tutte le volte che ci vedrà in difficoltà e l’ho percepito così anche nell’ultima”.
Marzo decisivo?
“Si parla sempre di partite future, l’ho già detto tante volte che per noi non funziona così, se ne affrontiamo più di una insieme… noi ne affrontiamo una per volta e l’attenzione è tutta alla partita con l’Atalanta. Non abbiamo la presunzione di poter gestire un campionato come se fosse una formalità o un intralcio ad altre gare più importanti, l’intralcio è solo l’Atalanta ora ed è fortissima per tanti motivi”.
Cosa pensi di Ostigard?
“Penso meglio di quando insieme a Giuntoli ne parlammo e siamo andati a prenderlo. E’ un calciatore prima di tutto professionista, un uomo eccezionale, poi è anche un buon calciatore, sta facendo delle conoscenze del nostro campionato ed ha qualità ben delineate. In un calcio dove si gioca più sulle seconde palle e sulla costruzione lanciata, è insuperabile, fortissimo, in un calcio dove si gioca su spazi più stretti ci sono delle cose che sta apprendendo e migliorando. Solo la qualità di due centrali perfetti come Kim e Rrahmani non gli ha concesso molto spazio”.
Quale sarà il momento in cui penserà di aver messo le mani sullo Scudetto?
“Sarà possibile pensarlo quando non ci sarà un’altra squadra in condizione di prenderci come punti. Ragazzi dobbiamo fare ancora tante partite di livello, abbiamo visto quale qualità c’è in Italia nonostante ciò che si dice nel confronto europeo, questo la dice lunga sulle difficoltà di portare a casa il risultato. Con la Lazio non abbiamo fatto niente di male per perderla, ma ti ritrovi senza punti, e siccome io le partite le riguardo, le analizzo, le faccio rivedere, io sono sicuro che non c’è da avere reazione perché la prestazione c’è stata in maniera importante, ma avevamo davanti un’altra squadra che ha fatto cose importanti e che ha sfruttato un episodio a favore, come noi altre volte abbiamo fatto”.
E’ difficile vincere adesso? Potrebbe capitare di dare il 100%, ma non più il 101%, c’è il rischio? Ha parlato di poca precisione con la Lazio.
“Qualche volta abbiamo vinto così, spesso la squadra ha meritato. Questi ragazzi non hanno bisogno di motivazione da parte mia, sono consapevoli del prestigio della maglia e della città. Le loro motivazioni, le più grandi, sono la città, il Napoli ed il suo popolo e la sua storia, se pensi a questo e non ad andare a cena fuori non c’è bisogno di motivazioni. Bisogna avere i pensieri giusti, occhi puntati sulle stelle, piedi per terra e si gioca”.
Simeone convocato dall’Argentina, cosa rappresenta? E’ una soddisfazione anche per lei?
“Stamattina gli brillavano gli occhi, è di quelli veri, sanguigni, per i sudamericani è ancora più forte e significa che anche in poche partite ha lanciato un messaggio indelebile per chi lo valuta. Lui non ha una prestazione in base al gettone che inserisci, lui la fa sempre allo stesso modo, forte, e tenta di dare l’aiuto maggiore alla causa”.
Come sta Raspadori? Rientra prima della sosta?
“Va valutato, sta lavorando benissimo, lavora in campo col pallone, ma non con la squadra, aspettiamo da un momento all’altro l’ok dei medici per poterlo utilizzare nelle esercitazioni”.
S’è parlato tanto del condizionamento mondiale, è passato o serve una gestione diversa?
“Ora le partite diventano abbastanza anche senza considerare quelle, quindi si analizzano di volta in volta. Questa settimana si sono allenati benissimo, come nelle precedenti, abbiamo di fronte un gruppo importante, roba seria, ti guardano in faccia e capiscono da che parte vai e partono. Questa è la nostra forza, ragazzi sanissimi che hanno solo un pensiero, un solo obiettivo, una sola ragione e si va tutti di là! Quando c’è qualcuno che dice cose meglio di come le dico io, o come le faccio io, sono di quelli che impara!”.