Sul tg2 il ministro dello sport Spadafora affronta il discorso ripresa del campionato che ad oggi non è scontato.
Si punta a riprendere gli allenamenti, poi si vedrà.
Non entro nel valore etico dei compensi, ma il mondo del calcio e della Serie A è un mondo che vive in maniera molto diversa dal resto degli sport e dal resto degli italiani. Ogni società sta contrattando in modo diverso con i propri giocatori le riduzioni. Inevitabilmente il mondo del calcio dovrà riprendere, ma oggi non si può dare per certa nessuna riapertura se prima non ci sono le condizioni per il paese. Noi sappiamo che il 4 maggio il nostro paese inizierà pian piano a riaprire, bisogna capire se il calcio sarà pronto per una ripartenza. Riprendere gli allenamenti non vuol dire riprendere le partite. Così anche altri sport hanno bisogno di riprendere, io valuterò con molta attenzione perché il mio auspicio è che riprendano gli allenamenti, ma non dia l’illusione ai club di serie a che riprendere gli allenamenti voglia dire riprendere le partite. Mercoledì incontro la Figc che presenterà il protocollo per gli allenamenti. Valuteremo insieme.
Sulle partite in chiaro
Quando ho provato a fare questa cosa nel periodo di massima emergenza ho avuto un confronto a dir poco acceso e mai ripartito con l’ad di Sky e il presidente della Lega Serie A Dal Pino. Il tema è molto spinoso, quando il mondo del calcio non vuole decidere per motivi economici dice che è il governo che deve farlo, poi quando il governo entra a gamba tesa rivendica la propria autonomia. Questa volta prenderemo in considerazione l’eventualità, per una questione di interesse sociale. Ci sono equilibri tra lega, tv e federazione difficili da trovare.