E’ ad poco terminata l’assemblea di lega in video conferenza.
Le società hanno redatto un documento unitario da girare al presidente della FIGC Gravina e che dovrà essere discusso con il ministro dello sport Spadafora.
Se non si dovesse ripartire perdite per 720 milioni
I club di A hanno quantificato le perdite in 720 milioni di euro se non si dovesse ripartire. Perdite che deriverebbero dai mancati introiti dei diritti TV, botteghino e merchandising.
Per far fronte a una tale, enorme, cifra i club hanno stilato una lista a punti sui quali agire per permettere al calcio di sopravvivere:
- Misure economiche per sostenere il costo del lavoro;
- Trasformazione del piano di ammortamento;
- Nuove forme di finanziamento come le scommesse sportive;
- Riorganizzazione delle vendite dei diritti sportivi;
- Misure utili a incentivare la costruzione di nuove infrastrutture.
La speranza di Gravina
La speranza di Gravina è quella di rialzare la serranda del calcio italiano. Significherebbe che ormai è tutto passato e ridare al paese la giusta forza per riprendere la quotidianità.
Andrebbe bene riprendere anche il 20 Maggio, seppur facendo sacrifici e andando a fare i conti con i calendari internazionali.
L’ipotesi play-off accolta freddamente dai club, era stata un’idea dello stesso presidente della FIGC che nella sua posizione, preso atto di un’ipotesi mal digerita, ha fatto dietro front.