Possiamo parlare di un punto perso?
“Possiamo parlare di una partita difficile, com’era prevedibile. L’Hellas porta l’avversario su una partita sporca, e l’abbiamo trovato in un momento in cui stanno bene, come dimostrano i loro risultati recenti. Era chiaro che la partita sarebbe stata questa, e noi l’abbiamo interpretata bene, escludendo il primo quarto d’ora del secondo tempo”.
È mancata concentrazione?
“Se ti manca concentrazione in una partita così prendi quattro gol. Dirlo stasera è un po’ irrispettoso. La squadra ha fatto una buona prestazione, non parlerei di risultato altalenante”.
Come sta Immobile?
“Ciro sta meglio: deve crescere, ma per farlo ha bisogno di minuti in campo”.
Come si spiegano le difficoltà nell’approccio della ripresa?
“È difficile individuare se c’è una causa ben precisa. L’importante è prenderne atto, cercando di rientrare in maniera diversa da quello che abbiamo fatto ultimamente perché sennò si buttano punti. Alla squadra ho detto che ero contento di quello che avevo visto, ma che serve una pausa di riflessione su una problematica che sta diventando pesante”.
Ci spiega i cambi?
“Con l’ingresso di Vecino l’abbiamo messa a posto sul piano di fisicità. Non volevo rinunciare a Luis Alberto, che poteva permetterci di uscire da qualche pressione. Fisicamente la squadra ha retto bene, nel finale mi è sembrata in crescita”.
Come valuta la prestazione di Cataldi?
“Lui aveva anche un problemino, il dottore all’intervallo mi ha detto che aveva preso un colpo sul quadricipite. Poi ha perso il pallone, non so se sia stata una concausa. La sostituzione in quel momento doveva essere fisica”.
E Milinkovic?
“Milinkovic ha fatto un miracolo: avessi giocato io non l’avrei finita la partita, con due o tre decisioni che son state prese su di lui. E invece non ha ricevuto nemmeno un’ammonizione”.
Ha temuto anche di perderla nel finale?
“No, all’inizio del secondo tempo. Nel finale volevamo andare a vincerla. Dipende da quanto possono prolungare questo momento positivo: se giocano con questo spirito le possibilità ce l’hanno sicuramente. Ma è un modo di giocare che paghi fisicamente se cali un po’”.