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Gara Di Seria A Tra Juventus E Parma Allo Allo Juventus Stadium Di Torino. DAversa Allenatore Del Parma.
Fabrizio Andrea Bertani / Shutterstock.com

Sampdoria: la presentazione di mister D’Aversa

D’Aversa si presenta: le sue prime parole da allenatore blucerchiato. Quagliarella rivestirà un ruolo ancora importante e cercherà di valorizzare i giovani.

Questa mattina si è tenuta la conferenza di presentazione di mister D’Aversa alla stampa ed ai tifosi blucerchiati.

Ecco la conferenza riportata da TMW:

Prende la parola il presidente Massimo Ferrero.

Non devo presentare il signore a fianco a me, perché si presenta da solo. Oggi è la giornata della Sampdoria che ha scelto un grande uomo e un grande allenatore.

Ora è il momento di Roberto D’Aversa.

Le mie prime parole sono di ringraziamento al presidente Ferrero e alla Sampdoria per l’opportunità che mi ha concesso. Ho avuto la fortuna di indossare questa maglia e sono ancora forti le emozioni che la Gradinata Sud sa trasmettere. Ho giocato qui solo 6 mesi ma mi è rimasta la voglia di tornare e per me è un onore essere qui ad allenare la Sampdoria nel suo 75° anno. Per me è motivo di grande orgoglio sedere sulla panchina che è stata di Boskov, un grande allenatore e un grande comunicatore.

In Nazionale ci sono tanti blucerchiati che si stanno mettendo in mostra.

In questi anni il lavoro di scouting è stato molto importante, mi vengono in mente giocatori come Muriel e Zapata. La Sampdoria è un club molto prestigioso. Stasera c’è la partita della Nazionale e faccio gli auguri al CT Mancini. La Sampdoria l’anno scorso ha fatto 52 punti, alla base di questo c’è non solo la qualità dei giocatori ma anche il lavoro dello staff. Avete citato Damsgaard che è un giocatore che spero di continuare a valorizzare.

L’unico gol in A è stato a Marassi contro la Sampdoria.

L’esultanza ad un gol fa parte del calcio ed è una forma di rispetto per il club in cui si gioca. Quell’esultanza era dovuta al fatto che il capitano Mignani mi punzecchiava perché non avevo mai fatto gol.

Che ruolo ha pensato per Quagliarella?

E’ il nostro capitano ed è un giocatore importante, mi auguro e penso che potrà essere fondamentale anche la prossima stagione. Il sistema di gioco lo determinano i giocatori che hai a disposizione, bisogna mettere i giocatori in condizione di rendere al meglio. Quagliarella è un esempio per tutti quanti e valuteremo quale sarà il migliore sistema di gioco per lui.

L’incontro con Ferrero.

Con il presidente mi sono visto tre volte, in questo arco di tempo ci siamo conosciuti sempre meglio. Ho conosciuto l’uomo al di là del presidente. E’ stato corretto con me fin dall’inizio e mi ha comunicato che c’erano contatti anche con altri allenatori.

Avete già parlato di mercato?

Ho trovato una persona ambiziosa, chiaramente i programmi li stabilisce la società. L’allenatore deve impegnarsi per far coincidere i risultati con i programmi. Oggi come oggi bisogna capire che momento stiamo vivendo, se cederemo qualcuno sarà sostituito da un giocatore altrettanto importante.

I metodi di lavoro?

Negli anni ho un po’ cambiato, facevamo principalmente allenamento di mattina per poi pranzare tutti insieme e lasciare il pomeriggio libero. In settimana lavoreremo in base alle caratteristiche della squadra e dell’avversario che andiamo ad incontrare. Sui dettagli singoli del lavoro si vedrà durante l’anno, penso che il calcio si evolva e così deve fare anche la metodologia di allenamento.

Il modulo?

Può essere un sistema di gioco adattabile dove un esterno può essere portato a giocare a fianco a Quagliarella. Negli ultimi anni ho utilizzato maggiormente un 4-3-2-1, in quel caso Fabio avrebbe due giocatori con cui dialogare. L’importante non è il modulo ma il metodo con cui si sviluppano le due fasi. Avere Fabio che gioca in maniera lucida è utile per tutta la squadra.

Verrà qualche ragazzo dalla squadra Primavera?

Sicuramente qualche ragazzo verrà con noi in ritiro anche per una questione numerica. Ho seguito la semifinale con l’Atalanta, penso che non meritasse la sconfitta, è stato un dispiacere ma merito all’Atalanta.

Il suo periodo al Parma?

C’è stata una parentesi in cui sono rientrato a gennaio, per me c’era un legame sentimentale. In tre anni e mezzo eravamo riusciti a fare qualcosa che nessuno era riuscito a fare, e avrei voluto salvaguardare quanto conquistato. Purtroppo non siamo riusciti in questo intento.

La squadra?

Ci sono tanti giocatori che hanno fatto bene, penso a Yoshida, Colley, Augello. Chi non ha espresso ancora il suo potenziale è Adrien Silva, mentre invece è riuscito ad emergere Thorsby. E’ un gruppo di valore.

L’abbraccio tra lei e mister Ranieri nell’ultima partita.

Anche l’anno prima c’era stato un saluto simile, da parte mia c’è grande stima verso mister Ranieri. All’epoca non c’era consapevolezza che ci sarebbe stato un passaggio di consegne. Da noi allenatori più giovani è visto come un esempio per come rappresenta le squadre che allena.

Come Ranieri tra 20 anni?

Me lo auguro perché Ranieri per noi allenatori giovani è un esempio per come allena e anche per lo stile. In Inghilterra ha fatto un miracolo con il Leicester. Paura della sua eredità? Io ho ragionato esclusivamente sull’opportunità che questa dirigenza mi sta dando di allenare un club importante come la Sampdoria.

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