Sfida dal sapore salvezza che potrebbe mettere per la prima volta fuori dalla zona rossa la formazione di Nicola.
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I convocati
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— US Salernitana 1919 (@OfficialUSS1919) May 4, 2022
Non è stato diramato l’elenco dei convocati. Che novità ci sono?
“Non posso dire nulla di particolare. Ribery non ha recuperato, per il resto devo consultarmi con lo staff medico perchè oggi l’intero gruppo ha lavorato e cercheremo di capire chi potrà essere presente, anche come alternativa in corso d’opera. Ranieri è out”.
Ottimo Venezia a Torino con la Juventus, ma grande Salernitana a cospetto dell’Atalanta. Che partita sarà e quanto state crescendo?
“Continuiamo a lavorare su quello che per noi è necessario per esprimerci in un certo modo. Voglio che i vari reparti collaborino tra di loro, i movimenti e i principi che abbiamo trasmesso ci consentono di ragionare su più soluzioni. Quello che io chiamo “smarcamento condiviso”. In alcune partite siamo riusciti a fare molto bene, su altre cose dobbiamo assolutamente migliorare. Ci vorrà rispetto per l’avversario, siamo in serie A e tutte hanno delle qualità che prescindono dalla classifica. In una singola partita scendono in campo i calciatori, non i punti che hanno conquistato, mi aspetto una gara particolarmente difficile perchè la posta in palio è alta per entrambe”.
Soncin ha parlato della Salernitana dicendo che pressing e organizzazione difensiva sono le vostre armi principali, oltre alla fisicità di Djuric. Ma per giocare in un certo modo occorre una grande condizione fisica. Come sta la squadra dopo la gara di Bergamo?
“Non sono medico o nutrizionista, dopo ogni confronto cerco di avere le idee chiare. Abbiamo avuto un giorno e mezzo in meno di recupero rispetto al Venezia, proprio per questo abbiamo deciso di svolgere il primo allenamento post Atalanta direttamente lì in Lombardia. I tanti staff che collaborano con me stanno curando ogni dettaglio, vogliamo dare il massimo per il bene della Salernitana. Noi dobbiamo fare qualcosa di straordinariamente complesso, quasi di epico. E questo spinge ad andare oltre le difficoltà e a recuperare prima. Non mi piace aggrapparmi a nessuna scusa, presidente e società ci trasmettono una energia particolare e ci fanno esprimere al meglio”.
Bonazzoli o Verdi al fianco di Djuric?
“Non ve lo dico. Tutti sono utili e indispensabili, anche chi entra per un solo minuto può fare la differenza. Occorre essere consapevoli al 110% che tutti sono risorse, a partire dal nostro pubblico che ci deve soffiare alle spalle. Faremo di tutto per loro, da soli non si va da nessuna parte”.
Lei non crede alla classifica, ma certamente la guarda. Domani è il match più delicato in assoluto, anche perchè si potrebbe uscire per la prima volta dalla zona retrocessione. Ci pensa a questa cosa?
“Non ho mai ragionato in questo modo. Ve lo posso assicurare. E questa è stata la nostra forza. Ogni partita ci dà la possibilità di avvicinarci all’obiettivo, i calcoli non ci interessano. Non pensiamo al Cagliari, domani affrontiamo il Venezia e ci vuole grande rispetto. Nei 90 minuti di domani possiamo aggiungere qualcosa alla nostra classifica, per me è la più importante. Io non ragiono sul lungo termine, i conti li faremo alla fine.
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Marcello Lippi le ha fatto tanti complimenti, è orgoglioso?
“Lo ringrazio, parliamo di una persona di alto livello. Ma io sono totalmente concentrato sul mio lavoro, credetemi. Se oggi la Salernitana ha avuto una crescita è perchè tutte le componenti hanno fatto la differenza. La società, il direttore, i calciatori, l’ambiente, i tifosi che credono in noi. Il chiacchiericcio non mi interessa, io voglio solo vedere la Salernitana che dia il massimo in una partita importante”.
Nel processo di maturazione c’è anche aver preso poche ammonizioni nelle ultime gare?
“I cartellini dipendono dagli arbitri e non solo da noi, accettiamo le scelte e ci alleniamo tenendo conto del regolamento. Io voglio comunque una Salernitana aggressiva. Se sugli appoggi arriviamo con tempismo e lucidità recuperiamo il pallone in modo pulito e senza infrazioni, viceversa si commette un errore e il giallo è inevitabile. Il gioco ha una valenza e ha dei valori, uno di questi è il rispetto delle regole”.
Cosa le preoccupa del Venezia, squadra che verrà all’Arechi con l’acqua alla gola?
“Perchè, noi non abbiamo l’acqua alla gola? Anzi, noi più di tutti. Abbiamo dovuto fare una rincorsa a velocità supersonica, accettando le difficoltà e allo stesso tempo credendo in noi stessi. Ci siamo messi in testa di voler lavorare per potercela fare”.
Può pesare affrontare due squadre che hanno appena cambiato allenatore?
“Sicuramente la raccolta dati è inferiore, il cambio di guida tecnica comporta nuove idee e strategie. Non abbiamo tante informazioni da poter determinare comportamenti conseguenziali, ma noi guardiamo in casa nostra cercando di allenarci al massimo delle nostre possibilità”.
Come stanno Mamadou Coulibaly e Perotti?
“Spero vivamente siano in grado di darci qualcosa in più. Sono mentalizzati, presenti. Hanno aumentato i carichi di lavoro e sono fiducioso”.
Portare 50mila spettatori in due partite ravvicinate è la prima grande vittoria?
“La nostra gente fa la differenza, il pubblico si è immedesimato nel nostro lavoro e ha capito quanto ci teniamo alla causa. Percepiamo la loro vicinanza e chiediamo amore incondizionato, sappiamo tutti quanto Salerno possa essere d’aiuto specialmente nelle difficoltà. Ci fa piacere, giochiamo per la gente che ci guarda e la gratificazione è enorme. Speriamo di abbinare tutto questo ad un risultato positivo. Tutti noi avevamo un sogno, sin dai mesi precedenti. Il presidente avrebbe potuto investire in altre piazze ma ha scelto Salerno, io e il direttore Sabatini abbiamo sposato la stessa causa e, con umiltà e ambizione, vogliamo provarci fino alla fine. Davanti alla nostra gente proveremo ad andare oltre le difficoltà”.
Come sta Radovanovic?
“Si è allenato con noi. Abbiamo raccolto dati e mi confronterò con lui e con lo staff medico. Ivan è un ragazzo responsabile e sa bene quanto la partita sia importante. Chi non è al 100% non è un contributo, chi gioca deve essere al massimo. Loro lo sanno, è questa la nostra prima regola”.
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Che partita dobbiamo aspettarci?
“Noi vogliamo continuare questo percorso, grazie al quale il discorso salvezza è stato riaperto. Il Venezia ha cambiato allenatore e abbiamo ipotizzato possano giocare in tanti modi diversi, nella rifinitura ci siamo concentrati anche sulla prevenzione”.
Il ds Sabatini ha parlato di “madre di tutte le battaglie”: è così?
“La partita più importante è sempre quella che dobbiamo giocare, quindi è una frase coerente con il nostro pensiero. Vogliamo continuare il nostro percorso, ma da domani sera saremo già concentrati su un’altra gara altrettanto importante. Le somme le tireremo alla fine. Occorrono tanti punti per mantenere la categoria, non basta eventualmente vincere domani. Non ho mai parlato di finali e ultime spiagge, lo sapete”.
Ruggeri come sta?
“Ha giocato a Bergamo dopo un periodo d’assenza, si è disimpegnato bene in un ruolo che aveva già fatto nel settore giovanile. E’ un 2002 che ha qualità, si è fatto trovare pronto e ha ampi margini di miglioramento. E’ un ragazzo serio, che si allena bene e ha voglia di migliorarsi. Ci si può fidare di lui. Lo so io, lo sa la squadra. Poi ogni partita è diversa e domani vedrete chi scenderà in campo”.
Per Soncin andrebbe bene anche il pari. Voi avete un solo risultato a disposizione?
“Devo veramente rispondere a questa domanda? A me interessa la mia squadra, io voglio fare il massimo sempre e in ogni partita. E’ il mio modo di pensare. Il risultato è figlio di una certa prestazione, a noi tocca dare il massimo”.