Claudio Ranieri presenta la sfida che attende la sua Sampdoria a Bologna contro la squadra di Mihajlovic
Il gol contro il Cagliari subito a tempo scaduto.
“Quando prendi gol al 95′ ti dispiace perché con i due punti in più stavamo in una posizione ancora più tranquilla perchè, come dico sempre, la Serie A non è ancora conquistata. E’ tutto l’anno che siamo fuori, sono nove giornate che siamo nella parte sinistra della classifica e vogliamo restarci. Però dobbiamo ancora lottare perchè ci sono squadre che, giustamente, vogliono scavalcarci di nuovo”.
La vittoria manca ormai da un mese.
“E’ vero però le prestazioni mi lasciano sufficientemente tranquillo perché io voglio il massimo e sempre di più. Ci siamo preparati bene, sappiamo quello che ci aspetta. Il Bologna è una squadra che là davanti hanno dei giocatori che possono inventare. Hanno grandissimi giocatori, non hanno un centravanti vero, ruotano in molti e portano molti uomini in attacco. Per cui dobbiamo fare una partita fatta veramente bene”.
Quali possono essere le trappole per domenica?
“Sono proprio queste: gli attaccanti. Loro cercano sempre l’uno contro uno, cercano il passaggio filtrante fra le linee e poi metterti in difficoltà con l’ultima linea difensiva. Noi dobbiamo essere abili a stare stretti e fare la nostra partita”.
A Bologna è stata la sua prima trasferta sulla panchina della Samp.
“E’ stata la mia prima trasferta e sono tre partite che perdiamo sempre per 2-1. Dal 2003 che non si vince a Bologna, i numeri sono fatti per essere sfatati. Almeno un anno ci deve essere di break, speriamo sia l’anno giusto”.
Tanti difensori a segno.
“Sono molto contento che siano questi record di difensori che hanno segnato o di molti uomini che abbiamo portato al gol. Questo ci rende tutti molto contenti ma quello che mi rende più contento sono i punti e li dobbiamo fare. Ci sono tre punti a disposizione, con il Cagliari siamo stati raggiunti al 95′ e ci sarà il momento che andremo a vincere magari al 95′. Questo è il calcio. Non bisogna mai arrendersi, mai dare nulla per scontato ma lottare sempre. Questa è la mia solita motivazione che voglio dai miei giocatori. Non arrendersi e lottare fino all’ultimo secondo”.
Come sta la squadra?
“Non possono avere tutto il campionato stando sempre in piena forma. E per forma si intende fisica e psichica. Poi ci sono anche quei momenti dove ti dice tutto bene e quei momenti dove non ti dice granché bene. So che se nelle prossime due partite vinciamo siamo perfettamente come nel girone di andata. Come obiettivo io dico sempre 40 punti, o 43 come vuole il presidente. Se ne abbiamo fatti 26 all’andata, lo dico e lo ripeto, ne dobbiamo fare 26 – uno di più, uno di meno – anche al ritorno. Questa è la motivazione che voglio dare alla squadra. Non fermarsi mai ma lottare sempre per quel qualcosa in più”.
Lo schema?
“Ho visto che il 4-4-2 o il 4-4-1-1 non sempre paga come dovrebbe. Non riusciamo a farlo bene? Hanno preso le contromisure gli avversari? Ho la fortuna di allenare una squadra che sa cambiare sistema di gioco in corsa. Non mi pongo mai il problema di come gioco: con i tre dietro, con i quattro, due davanti o col trequartista. Non me lo pongo perchè so che in corsa si può cambiare”.