Degno di una delle migliori sceneggiature di Hollywood, ecco il gol dell’ex Bonucci che riapre una cicatrice ancora non del tutto rimarginata nei cuori dei sostenitori bianconeri. Colpo di scena. Trama del film già scritta: prima da avversario nella sua ex casa e prima delusione regalata agli ex tifosi, che però festeggiano grazie al 3-1 finale. Happy ending.
Bonucci-Barzagli-Chiellini, come ai vecchi tempi
Imperioso lo stacco del capitano rossonero, che sovrasta i due ex colleghi di reparto con i quali ha condiviso tante gioie e successi. Chissà come si sarà sentito Bonucci, al momento dell’impatto col pallone, proprio mentre si stava ricomponendo la famosa BBC. Lui al centro, Barzagli a destra e Chiellini a sinistra: quanti ricordi! Ma ora si lotta per un’altra fazione e allora su, più in alto di tutti, a spingere in rete quel pallone, alle spalle di Buffon.
Il Capitano
Buffon, il capitano di tante battaglie. Colui che difende la porta, l’ultimo baluardo nei momenti difficili. Quante volte, durante quei lunghissimi 7 anni, hai dato tutto pur di non far arrivare nessuno al suo cospetto. Tantissime altre, invece, ti sarai sentito più sicuro, sapendo che a difendere il risultato c’era lui, il Capitano. Ora lo siete entrambi.
Sciacquatevi la bocca
Il momento cruciale del gol dell’ex, l’eterno dilemma: esultare o non esultare? C’è chi sostiene che la gratitudine debba essere messa sempre davanti a tutto e che, quindi, l’esultanza sarebbe una mancanza di rispetto verso chi ti ha dato un’opportunità.
Chi la pensa diversamente, risponde che il calcio è fatto di emozioni e risulta allora sbagliato negarsi la gioia più bella dopo un gol.
C’è poi l’istinto umano, quello che stravolge completamente ogni pensiero o convinzione. Quel tasto che, se toccato, fa scattare una reazione incontrollabile e ci fa agire di getto, senza pensarci troppo.
Bonucci ha deciso di esultare, chissà per quale dei due motivi. La responsabilità di una squadra della quale è capitano, la corsa verso la Champions, i fischi ad ogni tocco di palla hanno portato il difensore a mostrare nuovamente a tutto il mondo il suo gesto caratteristico, il dito che ruota intorno alla bocca.