Ormai i difensori centrali sono diventati merce rara e non è un caso se, con il passare del tempo, gli affari sui difensori stanno diventando sempre più cari.
Da sempre la compravendita di attaccanti è stata la parte di mercato più roboante. Gli attaccanti: coloro che fanno i gol e che fanno vincere le partite, ma da un po’ di tempo si sta assistendo ad un’inversione di tendenza. E’ vero che gli attaccanti che fanno gol fanno vincere le partite, ma è vero anche che i difensori che non fanno subire gol non le fanno perdere ed ecco che si sta procedendo verso una rivalutazione della difesa.
L’Italia, nonostante i milioni di euro della Premier, della Bundesliga, della Liga e degli sceicchi “francesi”, è sempre considerata una preziosa fucina tattica.
Mentre i vari Guardiola, Klopp, Ancelotti e Conte si divertono a costruire squadre milionarie e vincenti, in Italia ai vari Pioli, Inzaghi, Spalletti, ma anche Italiano, Tudor, Juric vengono chiesti step ulteriori. Inventare, scoprire, formare, sono i dictat delle società verso gli allenatori delle squadre nostrane.
Sotto questa luce, l’Italia rimane il paese pioniere, la cantera dei giocatori d’Europa soprattutto dal punto di vista dei difensori, dove i muri vengono costruiti mattone su mattone.
E’ questo il motivo principale per il quale, dopo alcuni fallimenti milionari ed illustri, si torna a guardare al belpaese per cercare di alzare quel muro a difesa dei portieri.
L’Europa guarda in Italia per rinforzare le difese
Non è un mistero che Bastoni abbia tante pretendenti in giro per l’Europa. L’Inter ha anche fissato il prezzo: 60 milioni che spaventano un po’ tutti, ma che Bastoni non vuole neanche sentirne parlare. Per lui è e sarà Inter, non gli interessa cambiare aria. Allora perché non virare su Skriniar? Anche lo slovacco è un profilo altrettanto affidabile in grado di reggere l’urto di qualsiasi avversario, veloce o fisico che sia.
L’Inter è disposata a cedere Skriniar per una cifra non inferiore ai 40 milioni di euro. D’altronde un sacrificio in difesa era già stato preventivato sull’altare del bilancio.
Anche Koulibaly ha estimatori in giro per l’Europa, soprattutto da Barcellona dove però le vacche grasse sono finite. Anche da Parigi arrivano segnali di interessamento ed il senegalese nato nella Francia orientale, potrebbe subire il richiamo alle origini. KK è in scadenza nel 2023 ed il Napoli, per non perderlo a parametro zero, potrebbe decidere di vendere subito visto che il rinnovo non sembra una strada praticabile.
Dalle parti di Parigi non disdegnano neanche De Ligt. L’olandese ha una carta d’identità molto meno stropicciata, ma una clausola di 120 milioni ed un contratto in scadenza nel 2024. La Juve vorrebbe allungare di un anno la scadenza, ma il giocatore chiede l’abbassamento della clausola a 70/80 milioni, cifra comunque alta ma non altissima. Oltre il PSG anche il solito Barcellona ed il Manchester United di Ten Hag, chiamato per la ricostruzione, si sono sintonizzati sulle sue frequenze.
Su Bremer, il ventaglio delle pretendenti è un po’ più vario. Sembra siano il Bayern e l’Arsenal le squadre più interessate ed il suo cartellino, valutato 50 milioni, unito ai suoi 25 anni, sono probabilmente l’affare più a buon mercato del momento.