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Lecce-Bologna: Thiago Motta parla della prossima sfida di campionato

Si sarebbe aspettato di essere così in alto in classifica? Siete sopra le vostre possibilità?
“Io pensavo a preparare la squadra e ora penso a preparare al meglio la partita contro il Lecce al 200%. Su tutto il resto ho poco il controllo per mettere la mia energia, sul perché si o perché no. Penso a questa partita”.

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Pesa essere la squadra sorpresa del campionato? Cambia qualcosa?
“Si certo, cambia grazie anche ai nostri tifosi che mettono entusiasmo nel modo giusto. Dobbiamo pensare al Lecce e affrontarlo al meglio delle nostre possibilità”.

Ha visto qualcosa di diverso nella testa dei suoi giocatori sotto pressione?
“Lavorare sotto pressione cambia. C’è qualcuno che ha bisogno di un po’ più di tempo, chi invece si esalta. La pressione può essere una delle tante cose belle che ci stanno accadendo, perché siamo dove volevamo essere, dobbiamo prepararci bene ed essere pronti. Dobbiamo concentrarci sul campo”.

Ndoye e Saelemaekers stanno meglio? Sono in crescita?
“Li ho visti bene come tutti gli altri, sono i due esterni che avremo a disposizione perché Orso e Karlsson sono infortunati. Li vedo bene come il resto del gruppo”.

i tifosi vorrebbero che lei restasse qui a lungo
“I tifosi quando mi fermano mi parlano della prossima partita. Vogliono continuare con questo entusiasmo, sanno che la prossima è importante, è lì che possiamo mettere in pratica il nostro lavoro. I tifosi vogliono vivere questo momento, la prossima partita è la più importante. Questo quello che sento io quando vado fuori, quando incontro la gente”.

La capacità di concentrarvi sulla partita dopo è forse anche una conquista anche di questo gruppo, cos’è migliorato di più?
“Non è un miglioramento, è un modo di affrontare la situazione. So vivere il presente, programmare si, quale può essere il futuro, ma senza fare bene oggi il resto diventa molto opinabile, ma ci sono altri modi di fare e di far bene. Noi giochiamo per il risultato e ci sono tanti modi, non esiste uno giusto e uno no. Tutto se si sta nelle regole è giusto. Si lavora e i ragazzi hanno dato una grande predisposizione a questo metodo, abbiamo dei giocatori che aderiscono perfettamente a questo modo di interpretare il gioco, ma è lavoro, arrivano qua al mattino, recuperano bene e poi ricominciano”.

Aebischer e Freuler sono un punto di partenza? Quei due davanti alla difesa
“Ci sono tante cose, dipende dal momento, dall’avversario, tante cose che fanno si che scegliamo un giocatore o un altro. Vediamo per Lecce come sarà la nostra composizione”.

La sua esultanza al gol di Fabbian ci fa capire l’unità del gruppo?
“C’erano emozioni, partita sbloccata con un gol fantastico e andiamo in vantaggio. Il frutto del lavoro di questi ragazzi che si impegnano e di tutte le altre persone del club. Sono convinto che Giovanni Fabbian segna grazie al lavoro di tutti nel club”.

Guarda la classifica e cosa pensa?
“Non guardo la classifica”.

Sono stati importanti anche i primi 55′ contro il Torino in cui avete fatto fatica ma non avete subito gol?
“Sicuramente, il Torino è una squadra difficile da affrontare e siamo stati bravi a non far si che loro andassero in vantaggio, poi bravi a sbloccarla e a portare la partita dalla nostra parte”.

Che Lecce affronterete?
“Squadra difficile da affrontare come tutte le squadre di Serie A. Vanno veloci, hanno esterni veloci, esterni di qualità e lì dobbiamo fare quello che sappiamo fare, essere vigili e attenti alla loro forza, sanno quello che devono fare. È una squadra molto preparata dal loro allenatore che sa cosa vuole, un allenatore di esperienza. Noi dovremo cercare di portare la partita dalla nostra parte. Ripetendo quello che dobbiamo mettere in pratica in campo”.

Il lavoro atletico si vede come dati, grazie anche al suo preparatore Simon Colinet
“Si, non solo lui che ha lavorato e lavora a grandi livelli ma anche grazie ai medici e ai fisioterapisti, che fanno il loro grande lavoro che stanno dietro a tutti i giocatori che magari non sono al top. Tanti qui dentro aiutano a mettere i ragazzi in condizione per arrivare al meglio. Poi la disponibilità dei ragazzi nel dare priorità e ascoltare. Così di giorno in giorno, di settimana in settimana”.

Saputo sarà contento, le ha proposto di andare avanti insieme?
“Se ci sono novità le saprete. Del presente non abbiamo parlato. Il presidente è il presidente, noi facciamo il nostro lavoro”.

Il calcio è patriarcale? Cosa pensa anche del tema sulle giornaliste donne che faticano ad emergere in questo mondo?
“Non deve essere così. No alla violenza di nessun genere. Ho tre figlie, una moglie una madre, delle amiche e degli amici.. vogliamo vivere in una società civilizzata che si possa far rispettare sia nella vita che nel lavoro”.

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