Terza partita in sette giorni: è veramente la più importante di questo ciclo?
Credo che le gare sono tutte importanti, incontriamo una delle squadre più difficili da incontrare in assoluto. Nel 2019 è quella che ha perso meno di tutti quanti e ha una media di 2 gol a partita in queste prime giornate. Abbiamo sempre cercato di rispondere con il piglio giusto contro le difficoltà. Devo ancora valutare i recuperi, oggi si sono allenati quasi tutti. La squadra in generale sta bene, ma qualche considerazione la devo fare.
L’Atalanta è considerata la regina delle provinciali di Serie A: Bergamo sarà un test di maturità?
È sicuramente un test impegnativo, come dimostrano i numeri. Ogni allenamento è un test: questo fa sì che ci portiamo alle gare nel modo giusto. Ogni domenica è un test e ha delle caratteristiche tali; sappiamo che in determinate partite il risultato passa da quello che mettiamo noi in campo.
Ci può dire qualcosa di più sugli acciaccati?
Ceppitelli e Birsa non sono convocati; Cigarini ha preso una botta ma si è allenato regolarmente.
Quanto gonfia il petto il fatto di andare a giocare a Bergamo con questa situazione di classifica?
È una situazione che ci siamo guadagnati sul campo, con un grande lavoro da parte di tutti. Arrivarci in questo modo dà soddisfazione, che va tramutata in autostima e capacità di elevare questa prestazione. Domani dovremmo essere più bravi del solito.
Il Cagliari delle ultime 3 partite sembra aver preso coscienza della sua forza.
Abbiamo sicuramente migliorato le nostre prestazioni, quando arrivi al risultato così ti dà più convinzione, ti senti la voglia di superarti e fare meglio. Questo deve darci un tormento positivo, dev’essere uno stimolo costante. I ragazzi stanno lavorando veramente bene.
Quanto è importante avere la panchina lunga?
Dev’essere un’opportunità avere un organico che in corso d’opera non toglie nulla alla squadra e anzi, molte volte aggiunge qualcosa.
L’anno scorso vittoria a Bergamo: cos’è cambiato nella rosa e nell’approccio di questo Cagliari rispetto a quello dell’anno scorso?
Siamo riusciti a tirar fuori una prestazione l’anno scorso che ci ha fatto fare una serie di risultati positivi, portandoci fuori dalla zona pericolosa. Ci arriviamo con un anno e mezzo in più di conoscenza, quindi di lavoro e di condizione diversa.
Quali sono le caratteristiche più difficili da fronteggiare dell’Atalanta?
Una squadra che ha questo rendimento ha sicuramente molte cose positive: hanno costruito qualcosa nel tempo che sta funzionando benissimo. È una realtà consolidata fra le prime in italia.
Un commento sulla questione VAR.
Il VAR ha sicuramente un po’ aiutato l’operato degli arbitri. È ovvio che quando rimane la discrezionalità anche nel VAR non ci sia lo stesso metro di utilizzo: questo fa nascere delle discussioni. Dobbiamo fare in modo di rasserenare l’operato degli arbitri e cercare di sostenere un’innovazione importante che verrà calibrata nei prossimi anni ancora meglio. Contatti e falli di mano sono un po’ difficili da comprendere al meglio.
Mercoledì Joao Pedro ha detto: dietro questi risultati c’è entusiasmo, lavoro e divertimento. Quanto è importante questo?
L’esaltazione che porti in campo fa elevare la tua prestazione. Dobbiamo riuscire a mantenere questo e far sì che questo sia veramente carburante.