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Italiano: mi assumo la responsabilità degli errori

Ha confermato la squadra vista in Conference, come mai?
“Dopo il primo gol non siamo più riusciti a reagire, non abbiamo più fatto niente di quello che volevamo e siamo un po’ spariti dalla partita. Siamo spariti sia a livello fisico che mentale. Oggi abbiamo dimostrato, al di là dei miei ideali e dei miei principi, che chi non sta al cento per cento non può mettere piede in campo. Ho voluto pensarla diversamente, ho voluto premiare chi avesse grande entusiasmo. Invece in questa categoria devi essere al cento per cento. Mi assumo tantissima responsabilità: mi è successo poche volte di mandare in campo chi non stesse al cento per cento e oggi ho sbagliato io. Oggi è una partita negativa, la archiviamo e sappiamo che non è questa la Fiorentina”.

Mercato chiuso a più 20 milioni, idealmente ci si indebolisce. È d’accordo?
“Sono partiti giocatori importanti e ne sono arrivati altri che secondo me possono darci tanto, non sono 60 minuti fatti male che fanno cambiare il programma o fanno cambiare idea su quello che abbiamo fatto. C’è stata grande condivisione con la società, si è deciso di intervenire dove pensavamo si dovesse fare. Oggi contro l’Inter, che prepara una settimana tipo, in questo stadio con noi non al cento per cento, ci può stare. Saremo capaci di ripartire, lo abbiamo sempre fatto, senza aggrapparci ad alibi o situazioni. Non faremo più vedere questi sprazzi di partite, non siamo questi e ne sono convinto”.

Cosa dirà ai suoi giocatori?
“Ho già parlato due minuti alla squadra e ho detto che la responsabilità è mia in toto, per alcune decisioni. Noi però non possiamo uscire dalla partita e alcuni, non faccio nomi, non erano al 100% a livello fisico. Poi, se a livello mentale qualcuno riesce a sopperire è un fenomeno. La cosa che mi fa stare sereno è che siamo all’inizio, e ripeto: come è successo lo scorso anno, tanto della nostra preparazione in questi mesi è stato mirato a superare questo turno di Conference League. Non è una scusa per un 4-0, ma siamo solo all’inizio e sono convinto che rimedieremo: se una squadra fa di tutto per superare il preliminare e arrivare nei gironi, non mi sentirete più dire che abbiamo preparato la partita per due giorni. L’abbiamo voluto noi questo ritmo qua e non dovremo avere più alibi: noi in questi ritmi dovremo essere bravi, la partita di giovedì non c’entra niente: Abbiamo tappato la gara e cercheremo di non farlo più”.

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Cosa salva in questa partita?
“i primi 20-25 minuti mi erano piaciuti, anche se non riuscivamo mai a essere pericolosi. Abbiamo approcciato bene la gara, l’unico aspetto positivo è questo. Poi abbiamo tirato poche volte in porta, abbiamo concesso troppe ripartenza e troppo spazio. Abbiamo lavorato male sulle preventive, sulle loro transizioni ed è stato giusto perdere. L’approccio mi è piaciuto e ce lo portiamo via: non mi era capitato spesso, da quando sono qui, di uscire così dalla gara”.

Queste due settimane basteranno per rendere omogenei i nuovi ai vecchi?
“L’unica cosa che mi dispiace è che va via qualcuno per le nazionali. Volevamo dare un giorno in più, ma l’abbiamo tolto per accelerare questo processo. Sono convinto che qualcosa dentro metteremo: i ragazzi hanno capito il nostro modo di interpretare il calcio, quello che vogliamo fare. Dobbiamo arrivare ad avere una condizione ottimale, tanti minuti nelle gambe e poi, una volta messa a posto la condizione fisica, possiamo anche non far vedere questo tipo di prestazioni. Si potrò anche perdere qualche altra partita, ma la sensazione di non essere più pericolosi non deve più accadere”.

Finito il mercato, la Fiorentina è pronta ad andare ad aggredire le sette squadre arrivate sopra?
“Non lo so, non è solamente in questi due anni che le prime sette arrivano sempre loro in quelle posizioni. Sono 10-15 anni che sono sempre le stesse, si dividono i primi sei-sette posti e poi arrivano le altre. Noi abbiamo provato a inseguirle, a recuperare terreno, e rederemo cosa accadrà: lì sopra sono arrivati sempre squadroni, squadre che hanno altri obiettivi. Poi ci siamo noi che dobbiamo provare a colmare il gap, non so per quante partite, non so in quante occasioni: vedremo se, crescendo, potremo dare noia a quelle davanti”.

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