Fantapazznews dà seguito alla rubrica del nostro partner assocalciatori.it riportandone il seguente articolo: “Globall”.
Berlino, città dalle dimensioni metropolitane, una delle culle del calcio tedesco, moltissime società ma poche vittorie, 5 Meisterschaft di campione di Germania dal 1903 ad oggi, l’ultimo dei quali nel 1931…
Il club nettamente più amato dai berlinesi è l’Hertha, stabilmente in Bundesliga e vincitore di due campionati. Da un po’ di tempo, tuttavia, si sta affacciando alla ribalta una società dalla storia travagliata ma affascinante: l’Union, attualmente terzo in Zweite Bundesliga e in lotta per la promozione.
L’Union nasce nel 1906 come Olympia Oberschöneweide, è vicecampione di Germania nel 1923 e disputa regolarmente le competizioni della Germania unita fino al 1950, anno in cui le conseguenze della “guerra fredda” si fanno sentire anche nello sport: l’Olympia, che ha sede nel quartiere orientale di Koepenick, è obbligata a separarsi e ad assumere due denominazioni diverse, Union 06 in Germania Ovest, Berliner Suedost in Germania Est.
Dopo ulteriori cambi di nome, nel 1966 avviene la rifondazione definitiva: nasce l’Union, che adotta i colori bianco e rosso al posto dei tradizionali bianco e blu, e contemporaneamente nasce la grande rivalità con i concittadini della Dynamo.
Una rivalità che non potrebbe essere più sbilanciata: la Dynamo è uno dei cosiddetti club “di stato” e diventa in breve la società di riferimento della polizia segreta della Germania Est, la famigerata Stasi; i calciatori migliori sono destinati alla Dynamo, gli arbitraggi sono spesso dubbi, e si accumulano 10 scudetti consecutivi e 2 coppe nazionali.
L’Union rimane un club “civile” e quindi non protetto dagli apparati, ma proprio per questo molto più popolare e ben presto diventa un simbolo di dissenso ed un riferimento per i berlinesi che non supportano apertamente il regime o che dissentono.
Dal 1966 al 1990 arriva una sola coppa nazionale e i derby vinti con la Dynamo sono solo 5 contro 18, ma è in quegli anni che nasce il mito del club e dei suoi caldissimi tifosi, “l’orgoglio di Berlino Est”.