“La difesa? Sono statistiche che hanno senso nel lungo periodo, non nel breve. Ci farebbe comodo continuare su questo livello, ma non è certo che questo sia il numero giusto per noi. Ce lo dirà solo una statistica fatta sul lungo periodo”.
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Con l’Atalanta partita determinante?
“Con l’Atalanta sarà una partita importante. Può condizionare sviluppo della stagione. Determinante però a otto mesi dalla fine del campionato mi sembra eccessivo. Dal punto di vista mentale ci può dare molto”.
L’assenza di Immobile?
“L’assenza di giocatori con certi numeri è pesante. Non succede a noi, ma a tutte le squadre che hanno giocatori importanti. Se il PSG è senza Mbappe è preoccupato, cosi come il Barcellona con Lewandowski. L’anno scorso abbiamo sofferto l’assenza di Ciro nelle prime due. Un attaccante con caratteristiche simili non lo abbiamo. Dobbiamo dare il 100%. Noi uno con le caratteristiche simili a Ciro non lo abbiamo, dobbiamo andare quindi su caratteristiche diverse. L’anno scorso ci hanno provato Pedro e Felipe. Ci riproveranno e lo farà anche Cancellieri. Milinkovic in attacco? C’è il rischio di fare il doppio danno”.
Cambierebbe qualcosa nella gestione di Immobile se potesse tornare indietro?
“Ci sono giocatori che hanno giocato più di lui. Se fossi sicuro dell’infortunio lo avrei tenuto fuori. Aveva solo un fastidio al ginocchio. Al livello muscolare nulla. Ci sono giocatori che hanno più minuti di lui in stagione. Guardo il Barcellona e Lewandowski l’ho sempre visto in campo. Inutile fare masturbazioni mentali. Tutti dobbiamo tirare fuori qualcosa in più”.
Obiettivo da qui in avanti?
“Il mio obiettivo è l’utopia. Mia accorgessi che non abbiamo tirato fuori tutte le nostre qualità farei la valigia e me ne andrei a casa”.
Lazio in difficoltà con le squadre che giocano uomo contro uomo?
“Ormai giocano tutti uomo contro uomo. Se è come dici tu saremmo ultimi. Senza Ciro le nostre caratteristiche diventano più di palleggio e meno ricerca della profondità. Se ti vengono uomo contro uomo, bisogna mandare la palla lunga. Ma con i giocatori che abbiamo davanti, ne prendiamo poche. Il calcio italiano è in pieno rigurgito, giocano tutti così. Anche la Cremonese e lo Spezia hanno giocato così con noi. L’Atalanta è forte. Con il pallone tra i piedi gioca un calcio raffinato. E’ pericolosa per questo. Hanno attaccanti con caratteristiche diverse e Gasperini e fa bene quello che fa. Le squadre di Gasp se si allenano tutta la settimana sono ancora più forti”.
Qual è ora la gerarchia dei rigoristi?
“Il primo che va sul dischetto è chi se la sente. Non voglio fare gerarchie. Si fanno 374 nomi e va chi se la sente. Se Ciro è in campo è giusto che vada lui visto che è un animale che si nutre di gol”.
Cosa la convince di più della crescita della sua squadra?
“Mi sta piacendo che la squadra dimostra che è molto più capace dell’anno scorso nel superare le difficoltà. L’anno scorso la partita con l’Udinese l’avremmo persa”.
Perché Felipe Anderson e non Pedro come attaccante?
“Felipe ha una soluzione in più rispetto a Pedro. A Pedro non puoi chiedere di andare in profondità per caratteristiche, vuole sempre il pallone tra i piedi. Con squadre che accettano il 3 contro 3 dietro è meglio una soluzione come Felipe”.
Sul ballottaggio Patric-Casale?
“Se tutti stanno tutti sullo stesso livello scelgo in base all’avversario. Se uno sta meglio no. Cancellieri sta crescendo nel giocare di sponda. Gli manca l’attacco alla porta e all’area. L’ultima partita ha fatto una sponda di testa e non riesce a riempire l’area. Gli manca avere nella testa il gol. In alcune cose è già migliorato molto”.
E Luka Romero?
“Romero è più simile a Pedro. E’ rapidissimo ma non velocissimo. Rapido nello stretto ma non ha grandi accelerate. In un’evoluzione futura sarà più simile a Pedro”.
L’Atalanta è da scudetto?
“Se le squadre di Gasp si allenano con continuità diventano dei rulli compressori. Il parco attaccanti degli attaccanti ce l’hanno in pochi. Zapata fuori, eppure hanno Malinovski fuori. Poi Lookman è di livello, ha una super gamba. Muriel ha una qualità enorme. Viene definita aggressiva come squadra, ma ripeto, ha anche tanta qualità”.
Ha paura che la squadra possa soffrire al livello psicologico l’assenza di Immobile?
“Se la squadra va in difficoltà per questo è una squadra mentalmente non matura. Il Milan sono sei mesi che fa a meno di Ibra. Sennò si rincorrono sempre alibi. Può mancare chi vuole, ma se la squadra è matura, è matura. Perdere per immaturità non mi piace.
Sperate di recuperarlo prima del previsto?
“L’ho visto tosto a voler accorciare i tempi. Si può fare se non c’è margine di rischio. Il piano terapeutico è tosto. E’ di uno che si è messo a disposizione per tornare prima”.
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