Non sono bastati 3 gol in casa del Real Madrid. Buffon e compagni devono nuovamente inchinarsi ai galacticos e a Ronaldo che, a tempo scaduto, realizza il rigore della qualificazione. Eliminazione che brucia, dopo una rimonta che aveva riaperto i giochi nonostante il passivo di 3 gol dell’andata.
Mandzukic illumina, Matuidi completa la rimonta
Dopo la clamorosa rimonta della Roma ai danni del Barcellona, sembrava tutto pronto per il secondo ribaltone in due giorni ai danni di una squadra spagnola. Al pronti-via della sfida tra Real Madrid e Juventus sono i bianconeri a mettere subito il fiato sul collo agli spagnoli, grazie ad un gol di Mandzukic dopo appena 2 minuti. Il croato, che in questa stagione appare meno indispensabile negli schemi di Allegri, si ripete al 37esimo, ancora di testa.
La remuntada si finalizza al 15esimo del secondo tempo con gol di Matuidi, abile a sfruttare un infortunio del portiere avversario Navas. Lo svantaggio iniziale è colmato e i bianconeri, con un ipotetico quarto gol, sarebbero qualificati anche qualora arrivasse un gol della squadra di casa.
La partita si incanala sui binari dell’attendismo, le squadre non rischiano e i supplementari sembrano cosa fatta. Allegri ha ancora a disposizione due cambi, mentre Zidane li ha già effettuati tutti e tre. L’arma in più si chiama Cuadrado che, con la difesa avversaria stanca, potrebbe fare male con le sue accelerazioni. Peccato che i conti non si fanno senza l’oste…
CR7 riporta tutti sulla terra. Anche Buffon.
A far svanire i sogni di gloria dei tifosi juventini ci pensa nuovamente Ronaldo che, dopo la meravigliosa rovesciata dell’andata, punisce ancora il popolo bianconero. Benatia commette un fallo in area su Vazquez in pieno recupero e l’arbitro concede il rigore. Da questa decisione si scatena un parapiglia, volano parole grosse tra il capitano bianconero e l’arbitro, che decide di estrarre il rosso e anticipare di qualche minuto l’addio alla Champions League di Gianluigi Buffon.
Cristiano Ronaldo è uno specialista e non lascia scampo all’incolpevole Szczęsny, appena entrato al posto di Higuain. La Juventus tenta l’arrembaggio finale, demotivata, arrabbiata e con l’uomo in meno. Dopo pochi istanti l’arbitro fischia la fine della partita e sancisce l’approdo in semifinale dei blancos.
Le parole di un uomo ferito
E’ un Buffon diverso dal solito, quello che si presenta ai giornalisti al termine della partita. La faccia tirata e la voce calante la dicono lunga sullo stato d’animo del numero uno bianconero. Ai microfoni di Mediaset Premium parla dell’arbitro, con parole forti e cariche di delusione:
Un essere umano non può fischiare un episodio stra-dubbio, dopo una gara del genere a meno che al posto del cuore non abbia un bidone dell’immondizia. Se non hai la personalità per stare a questi livelli, allora vai in tribuna con la famiglia, compra le patatine, i fruttini e goditi lo spettacolo.
Poi cerca di difendere la squadra e l’impresa che stava per compiersi:
Era sicuramente una azione dubbia al 93′, dopo che all’andata non ci hanno dato un rigore al 95′. Un arbitro all’altezza non infrange il sogno di una squadra che ha messo tutto in campo per 90 minuti.
Il futuro senza Buffon
Forse, in virtù del fatto che la sua esperienza in Champions sarebbe finita da lì a poco, Buffon ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Dichiarazioni di questo tipo non sono tipiche del giocatore e uomo che conosciamo. La delusione, la frustrazione per essere stati scippati di un qualcosa costruito con tanta fatica hanno forse indotto il giocatore ad esporsi in prima persona in difesa di una squadra.
Squadra che è sempre nei pensieri del numero uno bianconero e lo ribadisce ai microfoni di Jtv:
Non ci toglieranno il sorriso, sono orgoglioso da morire di essere il capitano di questa squadra e il dispiacere più grande di smettere di giocare è di lasciare questi ragazzi.
Godiamoci questi momenti, godiamoci le ultime partite di campionato. Ripensiamo a quello che Buffon ha fatto per la Juventus e la Nazionale. Gli scudetti, il Mondiale in Germania, le tre Champions League perse in finale.
Chi oggi ride per le “patatine”, e per “il bidone dell’immondizia” forse non ha ben chiaro cosa voglia dire aver avuto il privilegio di veder giocare Gianluigi Buffon, il miglior portiere della storia del calcio.
Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei. Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi. Charles Spencer “Charlie” Chaplin (1889-1977)