Tempo di bilanci. Con che animo arrivate a questo appuntamento?
“Il bilancio è positivo, poi ovvio che come finisci, l’ultimo ricordo è quello che più fresco e la speranza è di finire bene. Affronteremo una squadra più motivata di noi, questa gli servirà per preparare la partita più importante della loro stagione ma noi giochiamo in casa, l’ultima di campionato, un girone di ritorno importante. Il nostro cammino è stato difficile nel girone d’andata ma mi piacerebbe dare valore al girone di ritorno che abbiamo fatto. Se guardiamo la classifica paghiamo l’andamento non positivo dovuto non solo alle prestazioni ma anche agli infortuni, paghiamo il girone di andata non positivo, quello di ritorno è stato ottimo. La speranza si è manifestata anche a Genova dove siamo stati imprecisi. Speriamo domani di essere così prestativi e meno imprecisi, perché la Fiorentina ci metterà in difficoltà”.
Il secondo anno in A è più difficile del primo: vale per un allenatore?
“L’entusiasmo c’è sempre, se non c’è è meglio fare un’altra cosa, è alla base. Da parte mia l’entusiasmo è come al primo giorno ma con più consapevolezza. Ti senti più sicuro, conosci le dinamiche, la categoria, ma al tempo stesso non si finisce mai di imparare. Se mi avessero detto all’inizio che avremmo vissuto queste difficoltà forse avrei sudato freddo ma grazie al lavoro di tutti ce la siamo cavata alla grande”.
La sosta Mondiale credi che sia stata una variabile più difficile da digerire per qualcuno?
“Se devo dire la verità, sicuramente è stato insolito, c’è stata per la prima volta ma al tempo stesso credo che noi avremmo vissuto quello che abbiamo vissuto lo stesso. Non è dovuto alla pausa lunga, è dovuta a delle dinamiche che da dentro so perché. Siamo stati bravi a risolvere alcuni problemi che avevamo, impossibile risolverli tutti, ma siamo stati bravi nel momento difficile e dovremo farne tesoro per le prossime esperienze, io per primo”.
Che lezioni ti porti da questa stagione?
“La qualità dei giocatori è importante ma le motivazioni sono molto più importanti perché la volontà fa tanta differenza. I giocatori che sono in Serie A sono bravi, poi ci sono quelli più bravi, che hanno più fisicità, la motivazione però è determinante in un gruppo e non si può prescindere da questo e a un certo punto abbiamo fatto delle scelte più giuste per avere un gruppo più motivato”.
Come sta Frattesi?
“Sta benino, sarà convocato, non partirà dall’inizio, non rischieremo niente e valuterò a partita in corso. Finiamo che non siamo tutti e mi piacerebbe che chi ha giocato meno riuscisse a trovare spazio, vorrei vincere contro una squadra forte e so che non è facile perché loro hanno qualcosa su di noi sulla carta a livello emotivo e di struttura, hanno due squadre. Davide a disposizione è una risorsa ma avendo fatto pochi allenamenti in queste due settimane ma non correrò nessun rischio”.
Loro sono in attesa della gara più importante dell’anno: è un vantaggio o uno svantaggio?
“Io credo che non sia un vantaggio per noi perché la Fiorentina può giocare domani con 11 giocatori e la prossima con altri 11 giocatori e tutti di un livello molto simile, quindi complimenti alla squadra e al mister, si fa fatica a individuare un undici titolare nella Fiorentina. Non dobbiamo pensare a questo, dobbiamo essere motivati noi. Non ci arriviamo nello stesso modo a livello emotivo: loro puntano all’ottavo posto, noi a finire bene, loro si preparano alla gara dell’anno, per noi è l’ultima, loro ci arrivano con tutti, noi 3 settimane fa abbiamo iniziato a fare delle scelte e abbiamo preferito pensare al futuro di Laurienté perché avrebbe potuto finire la stagione ma per obiettivi futuri si è deciso di interromperlo prima per avere più tempo di recupero poi”.
Ci sarà turnover domani?
“Sperimentale direi di no, perché cerco di mettere sempre la squadra che possa battagliare e vincere contro gli avversari, mantenendo la nostra identità. Davanti avremo una squadra forte, ma al tempo stesso mi riservo di cambiare qualcosa rispetto alla gara precedente”.
Gioca Pegolo domani?
“O Pegolo, o Russo o Consigli, hanno più possibilità Pegolo o Russo di Consigli”.
Matheus Henrique mi sembra sottovalutato ed è un altro giocatore che lei sta valorizzando. A inizio anno gli aveva chiesto di giocare più vicino alla porta e di essere più incisivo. Ha segnato 4 gol, tutti in trasferta e tutti nel girone di ritorno: è soddisfatto sotto questo punto di vista?
“Se l’avessi fatto giocare di più all’andata forse avrebbe segnato di più. È un ragazzo giusto per questo contesto, umile, non ha mai cambiato atteggiamento nonostante momenti positivi e meno positivi, gliene va dato atto e non è un caso che le cose siano tornate. Non si è mai creato degli alibi quando non giocava, non ha mai calato l’attenzione quando gioca con continuità. Il fatto che sia arrivato più volte al gol è una conseguenza della crescita della squadra, è diverso da Frattesi, lui arriva in area quando non ci arriviamo con la squadra, Matheus non è un incursore, li ha fatti quando la squadra ha costruito e ci è arrivata con un baricentro alto. A volte è efficace arrivarci così, e domani sarà una gara diversa, bisogna arrivarci con meno passaggi e l’attacco degli spazi. Sicuramente è cresciuto tanto, non dico che mi abbia sorpreso, no, ma sono molto contento della sua crescita perché nel centrocampo può ricoprire più ruoli e forse c’erano più dubbi da mezz’ala, per arrivare poi in area e inserirsi”.
Otto gol in tre (Pinamonti 5, Defrel 2 e Alvarez 1) in 37 partite. Perché il riferimento centrale del Sassuolo quest’anno ha fatto fatica a segnare?
“Un po’ l’hai scritto, non hanno avuto la possibilità di giocare spesso con i nostri migliori assieme. Ora non voglio citare numeri a caso, preferisco non dirlo, ma qualcuno mi aveva ricordato che Pinamonti, Berardi e Laurienté il tridente titolare, avevano giocato 5-6 partite assieme e sono poche. Sicuramente potevamo lavorare meglio, sono le caratteristiche dei giocatori, non vedo mille occasioni da gol in una squadra che gioca con il 4-3-3. Normale è che la prossima stagione potrebbe essere diversa ma non dipende dal singoli ma non è una responsabilità di Alvarez, Defrel e Pinamonti, tre giocatori diversi, tre giocatori con una consapevolezza totalmente diversa. Dipende dalla struttura della squadra”.
Restando sul tema. Lei ha detto a chiare lettere che Pinamonti sarà il centravanti del Sassuolo l’anno prossimo. Nei giorni scorsi sono arrivate le parole di Carnevali che aprono addirittura alla cessione. Avete cambiato idea o è uno degli argomenti di discussione in sede rinnovo?
“Non sono del tutto d’accordo. Alla tua domanda rispondo in due modi: ma c’è un giocatore sul quale l’a.d. non ha mai chiuso la porta? Come società, il Sassuolo non ha mai chiuso la porta a un giocatore in uscita se ha l’opportunità migliore, ovvio che non chiuderebbe mai la porta se un giocatore ha una possibilità migliore. In questi due anni è successo con Scamacca, Raspadori, Traoré, Locatelli, Marlon, Boga. Potrebbe succedere con qualcuno a breve, mi sembra che era in questo senso la sua affermazione, anche perché carta canta, ho preso. Se rimarrà sarà importante. Ma il se è dovuto a quello che stava dicendo, se ci fossero delle possibilità importanti la valuterebbe, ma lo dice per tutti. Anzi, è stato sin troppo onesto, ma dice se rimarrà sarà un giocatore importante. Io dico che Pinamonti sarà il centravanti dtitolare del Ssssuolo, te lo dice l’allenatore che non ha ancora firmato. Diciamo che stiamo dicendo la stessa cosa”.
E per il rinnovo? Ci siamo?
“Ormai c’è una partita a breve. Le cose stanno andando avanti, la prossima settimana sarà quella in cui riceverete delle notizie”.
Dobbiamo aspettarci delle sorprese?
“Sta andando avanti, si sta procedendo”.
Questa esperienza sarà importante per il futuro?
“Per quello che ci è successo dico che dalle situazioni bisogna trarre esperienza per quello che potrebbe succedere in futuro e mi sento di dire che ciò potrebbe non bastare. Questi tre giocatori sono stati importanti ma non ci sono stati sempre. Bisognerebbe avere qualcosa in più”.
Anche una stagione senza guai fisici e una crescita dell’intesa tra di loro, pensi che non basterebbe per colmare il gap rispetto all’anno scorso?
“Io non mi soffermerei tanto sul gap della scorsa stagione. Il punto di partenza non è giusto. Quando si cambia e si cambia, perché ci sono anni in cui si dà continuità e stagioni dove se ne da meno. Quando si cambiano diversi giocatori, modulo, se buttiamo giù una formazione dell’anno scorso, sono Chiriches e Ferrari i due centrali titolari, poi chi è arrivato sono bravi. I terzini ci sono, Zortea ha fatto bene, ma tanti dell’anno scorso ci sono ancora, Toljan e Rogerio. In mezzo al campo l’anno scorso giocavano Lopez e Frattesi e quest’anno giocavano, a sinistra c’era Traoré, poi Raspadori, Berardi e Scamacca. È cambiato. Non bisogna paragonare la stagione precedente, anche se rimane l’allenatore, lo stesso club. Sono stagioni diverse e ci sono in mezzo tante situazioni. Non è il gap con la scorsa stagione, è cercare di mantenere il blocco per avere la possibilità di migliorare quest’anno e l’unico modo è sostituire quelli che vanno via con giocatori all’altezza o trattenere tutti ma ormai questo non è possibile da nessuna parte e questa società non chiude le porte, come ha detto Carnevali su Pinamonti, ovvio che è un giocatore importante e lo sarà ma se dovesse arrivare una richiesta importante la società la potrebbe valutare. Per poter migliorare l’anno prossimo bisogna cercare di mantenere il gruppo squadra, sostituire con giocatori di pari livello o simil livello, perché è difficile trovarli con lo stesso appeal, e in quel modo si può parlare di continuità e ripartire da quello che si è fatto. Io ho cercato di trasmettere l’obiettivo della conferma ma noi eravamo diversi rispetto all’anno scorso e abbiamo vissuto difficoltà che non avevamo vissuto e stavamo per eguagliare i punti dell’anno scorso a un certo punto. Possiamo fare più punti di qualsiasi Sassuolo in 10 anni di A, poi non ci siamo riusciti. Alla fine non ci sono stati i risultati, abbiamo deciso di rinunciare a Laurienté, e ora c’è da domandarsi quanto riusciremo a dare continuità e se riusciremo a dare continuità si potrà parlare di una continuità con quest’anno, di una squadra forte come quest’anno, altrimenti bisognerà rivedere quanto fatto quest’anno e non è detto che non si possa migliorare, attraverso la crescita dei giocatori perché ci sono giocatori che hanno margine e perché no, lavoriamo per questo. Volevo essere esaustivo”.
Avete preso meno gol rispetto all’anno scorso…
“Ne abbiamo presi per me troppo pochi in meno, io mi aspettavo che ne prendessimo meno per come abbiamo lavorato, per dirlo a voi, perché so che abbiamo lavorato meglio a livello difensivo, altrimenti non avremmo ottenuto 23 punti grazie a 9 clean sheets, l’anno scorso sembrava fantascienza una partita senza prendere gol. Ci siamo rimodellati, questa è una squadra costruita per creare occasioni ma se sei meno efficace davanti devi fare di più dietro. Nove partite senza aver preso gol ci hanno permesso di ottenere 23 punti in un momento non semplice dove siamo stati meno belli e più efficaci, poi quando diventiamo più belli diventiamo meno efficaci dietro e quest’anno siamo meno efficaci davanti, pur avendo creato tanto, e le ultime gare ne sono la testimonianza”.