A che punto siete della vostra missione salvezza? Ci sono novità sugli infortunati?
“Quando siamo partiti in questo percorso c’era una situazione molto complicata, quasi compromessa: nessuno allora avrebbe scommesso un euro sul Verona. Abbiamo fatto una rincorsa importante, e oggi le stesse persone direbbero: ‘Beh, forse…’. Ora il rischio è che ci sia un piccolo rilassamento per questo risultato, che a livello pratico non significa nulla. Il prossimo step è aumentare l’intensità e la qualità del nostro gioco: bisogna avere questa forza, evitando rilassamenti. La situazione infortunati è la stessa della scorsa settimana”.
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È una partita diversa dalle altre? La Fiorentina è in difficoltà.
“Al di là delle difficoltà nel fare punti, la Fiorentina rimane una squadra forte. All’interno di un campionato ci sono momenti in cui non raccogli i punti che meriti: ho visto tante partite della Fiorentina, rimane una squadra che ha qualità, organizzata, con un allenatore che è al secondo anno. Ha molti giocatori di qualità, in tutti i reparti: per noi sarà una gara difficile, non dovremo pensare alle nostre avversarie per la salvezza, ma dovremo concentrarci solo su questa partita. Serviranno intensità e attenzione, come sempre”.
Ci si aspetta molto da Gaich: a che punto è il suo inserimento?
“Per la difficoltà del ruolo e per il fatto che sia arrivato dopo un periodo in cui non aveva giocato molto è stato utilizzato tanto in queste settimane: ha stretto i denti ed è sempre stato disponibile. La condizione fisica è da sistemare: chi rientra da un periodo di inattività vive una fase di assestamento dopo il ‘boom’ iniziale. Deve migliorare gli automatismi all’interno della squadra, com’è normale che sia”.
Le scelte di formazione terranno conto anche dei diffidati?
“Non dobbiamo fare tanti calcoli di questo tipo. Siamo concentrati su questa gara, monitoriamo le condizioni fisiche dei giocatori: stiamo vivendo un periodo molto intenso, per noi sono gare molto dispendiose, anche dal punto di vista nervoso. Una delle chiavi sarà far sì che tutti i giocatori siano pronti, perché da qui alla fine verranno utilizzando tutti”.
Faraoni è pronto per giocare dall’inizio? Abildgaard le consentirà di avanzare Duda?
“Faraoni sta bene, si sta allenando con continuità. Era stato fuori a lungo, ma ora è da considerare recuperato al cento percento, sicuramente è pronto anche per giocare dall’inizio. Oliver è appena arrivato, ha caratteristiche diverse rispetto agli altri centrocampisti: ci può dare struttura e fisicità, com’è accaduto contro Milinkovic con la Lazio. Abbiamo automatismi particolari in mezzo al campo, i nuovi hanno bisogno di un po’ di tempo di adattamento. Deve crescere nella gestione della palla, nell’essere meno frenetico. Da un punto di vista difensivo può darci tanto”.
Ci dobbiamo aspettare cambi in difesa? Gli avversari iniziano a conoscere meglio Ngonge?
“La sostituzione di Hien è legata al fatto che fosse ammonito, si cambia anche in base agli eventi della gara. Non esiste più una formazione titolare, il calcio sta cambiando da questo punto di vista. Cyril si è ambientato molto bene: ha grandi qualità tecniche, quando arrivi in un ambiente nuovo giochi sempre con grande entusiasmo le prime partite, poi c’è una fase di assestamento e gli avversari iniziano a conoscerti. Dovrà continuare a lavorare, come sta facendo, e non si deve accontentare”.
Sta subentrando un po’ di stanchezza? A Roma si è vista meno lucidità rispetto al solito.
“Non credo: la stanchezza è normale e fisiologica, al pari di quella di tutte le altre squadre. La squadra sta lavorando bene e sta facendo prestazioni di livelli. Non dimentichiamo che quando hai la sensazione che la squadra non sia stata brillante come al solito va considerato anche l’avversario: la Roma sul suo campo concede veramente poco, grazie anche alla spinta del suo pubblico. Ha recuperato giocatori che hanno strappo, come Spinazzola. Stiamo bene, domani dovremo fare una gara di grande intensità”.
Vi sta mancando qualcosa in attacco?
“Da quel punto di vista dobbiamo crescere. Alla fase offensiva partecipano tutti i giocatori, non solo quelli d’attacco. In difesa abbiamo migliorato molto certi aspetti, nell’ultimo passaggio e nella finalizzazione dobbiamo migliorare molto. Ne siamo consapevoli e stiamo lavorando per farlo, vogliamo raggiungere al più presto un equilibrio tale che ci consenta di essere più pericolosi”.
Come sta Doig? Ha speso molto ultimamente.
“Sta bene e sta crescendo molto, anche dal punto di vista difensivo, nel quale inizialmente era un po’ carente. È un ragazzo del 2002 e ha grandi margini di miglioramento, ma lavora bene e sono convinto che lavorerà ancora”.