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Sousa dopo il KO con la Lazio: manca qualcosa mentalmente

Dopo la sconfitta con la Lazio Sousa parla di una Salernitana che dovrà imparare a conoscersi. Mazzocchi: non dobbiamo correre alcun tipo di rischio. Penso che sarà presente domenica prossima.

Perchè la Salernitana crolla alle prime difficoltà?
“E’ evidente manchi qualcosa dal punto di vista mentale. Abbiamo iniziato la partita in modo corretto, a cospetto di un avversario fortissimo e che, sotto pressione, riesce a uscire con eleganza palla al piede. Sarri sta lavorando con quel gruppo da due anni. L’atteggiamento nei primi 45 minuti mi è piaciuto, a spezzoni ho visto qualcosa di ciò che avevo chiesto. In alcune situazioni potevamo far meglio nell’ultimo passaggio, per quanto mi riguarda ho svolto tre allenamenti ed è evidente che la Salernitana debba lavorare nel possesso palla nella metà campo avversaria. Nell’ultima decisione siamo stati discontinui e abbiamo fatto un po’ di confusione. Oggi ho visto che i tifosi, nei 90 minuti, ci hanno spinto e sono stati straordinari. Meno nel riscaldamento. Noi abbiamo bisogno, chiedo aiuto. I giocatori sono questi, sarò il primo a cui non piacciono i comportamenti sbagliati. Voglio gente che corra, che lotti con e senza palla e la gente va rappresentata meglio. Secondo me abbiamo una rosa sufficiente per salvarci e per esprimere un buon calcio, per fare gol. Dopo lo svantaggio sono saltate le distanze e, automaticamente, perdi fiducia”.

Cosa non ha funzionato nella ripresa dopo un buon primo tempo?
“Anzitutto dico che non affronteremo sempre la Lazio, una delle squadre migliori in assoluto per distribuzione di palla nello stretto. Sulla costruzione dal basso dobbiamo essere più determinati, non voglio un pressing organizzato ma pressione per vincere le partite. Dobbiamo lavorare sulla spinta, sull’anticipo, sulla sovrapposizione, sulla capacità di prevenire gli scambi nello stretto degli avversari. Non eravamo partiti male, poi dopo il gol ci sono state difficoltà”.

Se si vuole migliorare nel palleggio perché restano fuori i calciatori di costruzione come Bohinen e Nicolussi Caviglia?
“Non sottovaluterei anche il calo atletico. Per rendere dobbiamo avere una buona condizione fisica. Ho scelto la formazione in base a quanto ho visto durante la settimana. Crnjgoi, fino a quando aveva benzina nelle gambe, non ha fatto male. Non è stato lucido nel palleggio, ma non ha giocato male. Bohinen ha qualità e volevo inserirlo durante la partita, poi ho fatto scelte diverse. Ho cercato di mettere Candreva più dentro al campo per sfruttare le sue potenzialità. Tutti i centrocampisti avranno la possibilità di mettere a nostra disposizione le loro caratteristiche. Il Monza gioca bene, si muove tanto…ma non è la Lazio”.

Bronn ha rimediato un rosso ingenuo…
“Non ho ancora parlato con lui, devo prima capire cosa è accaduto”.

Cosa ha detto alla squadra nel post partita?
“Che partita dopo partita aggiungeremo conoscenze tecnico-tattiche. Allo stesso tempo devono capire che l’atteggiamento avuto dopo lo 0-2 va cambiato. In un modo o nell’altro”.

Recupererete Mazzocchi per domenica prossima?
“Oggi ho visto bene i nostri esterni, anche Sambia è entrato bene. Non lo conoscevo bene, lo sto conoscendo e credo ci potrà dare una grossa mano. Sui recuperi vedremo giorno dopo giorno. Mazzocchi si sta allenando, ma non dobbiamo correre alcun tipo di rischio. Penso che sarà presente domenica prossima”.

Quanto è lontana questa Salernitana rispetto alle idee di Paulo Sousa?
“E’ molto distante. Ho svolto tre allenamenti. Per acquisire intelligenza tattica occorre tempo. Questo non vuol dire che non potremo vincere le prossime partite. Nel primo tempo ho visto qualcosa di positivo e non dobbiamo sottovalutare alcune buone occasioni che ci potevano permettere di sbloccare lo 0-0. Recupereremo giocatori che alzeranno il livello, i ragazzi devono capire che c’è bisogno di tutti. Qualcuno ha difficoltà di integrazione, ma devono farcela e andare oltre i limiti, assumendosi le responsabilità. Se recuperiamo palla non è possibile non dettare il passaggio o aspettare il compagno che arriva per suggerire la giocata giusta. Non potevo chiedere di più sul piano tattico, io sto introducendo cose nuove ma non tutti hanno gli stessi tempi di assimilazione. Sono sicuro che arriveremo all’obiettivo, sono fiducioso”.

C’è qualcosa che l’ha delusa particolarmente?
“Non voglio vedere una squadra che si arrende, noi dobbiamo spingere affinché lo facciano. Non siamo pronti per fare 90 minuti con continuità ed esplosività, nel calcio di oggi e in serie A ti puniscono alla prima occasione e non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo lavorare in modo specifico, toccando le corde giuste e sapendo che la negatività non può essere cancellata in meno di una settimana”.

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