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Fiorentina-Lazio: Italiano e Sarri commentano il match

Italiano e Sarri nel post match. Italiano: Sottil sta ancora male per il problema alla schiena. Sarri: Vecino sta diventando importante per noi.

Italiano: risultato bugiardissimo

Quant’è il rammarico?
“La partita di giovedì ci ha portato in dote un grande primo tempo, siamo partiti forte e lo sapevo. Sono deluso dal risultato, non rispecchia quanto visto in campo. Finisce 4-0 tra i fischi e nella delusione generale… Non mi sono piaciuti gli ultimi dieci minuti, come riemersi dall’anno scorso quando ci succedeva in maniera ingenua. Per il resto abbiamo fatto quanto dovevamo, purtroppo le altre hanno concretezza e cinismo, sanno leggere i momenti, doti che non abbiamo. Il risultato per me è bugiardissimo anche se devo dire che la Lazio è forte. Ha sofferto e segnato nel momento giusto”.

Come assorbite la delusione della gente? Come sta Sottil?
“Dispiace, è già la seconda volta che sento i fischi e dopo quanto fatto nella stagione scorsa fa male. A me e ai ragazzi. Mi spiace aver deluso stasera la gente venuta a sostenerci, che l’ha fatto per tutta la partita. Sta a noi tramutare i fischi in applausi, dobbiamo farlo. Il primo tempo è stato grande, ho visto impegno e quanto preparato. Finire 4-0 è pesante, non piace neanche a me ma dobbiamo ripartire, come sempre fatto. Oggi l’avversario ci ha castigati e va dato merito loro, seppure siano stati a lungo alle corde. Purtroppo non facciamo gol, è un male pesante: se non lo metti a posto, perdi le partite. Sottil non sta bene, ancora non è pronto: mi spiace perché ha qualità diverse rispetto ai compagni, ma quando sarà guarito al 100% ci darà una grossa mano. Ha un problema alla schiena, da dopo la partita con il Twente non riesce a recuperare e ogni volta che forza per aumentare il ritmo, non riesce ad andare oltre ed essere sereno”.

Quanto ha studiato la Lazio? Quanto merito loro o demerito loro?
“Vedete cos’hanno fatto col Midtjylland: loro tiravano, gli altri segnavano. Il cinismo ti fa vincere partite e campionati, ti dà entusiasmo. Per noi adesso è un problema enorme, non otteniamo quanto creiamo. Paghiamo questo, la Lazio in questo momento è più forte di noi e l’ha mostrato stasera ma la Fiorentina è stata in partita fino agli ultimi dieci minuti”.

Perché tanti errori individuali?
“All’inizio la Lazio ha fatto due gol tirando due volte. La delusione per non aver riaperto la gara ci ha fatto concedere qualcosa di troppo all’avversario: fino al finale la Lazio non aveva creato occasioni per uno 0-4. Dopo aver visto i dati un allenatore non può ribaltare i suoi ragazzi: abbiamo tirato e avuto dominio, si deve continuare a creare. Fino a oggi eravamo anche la terza miglior difesa, ma nei dieci minuti finali mi sono arrabbiato tantissimo perché abbiamo mollato. Gli errori sotto porta si pagano, ma creare è un bene. Peggio sarebbe non farlo ed essere in balia delle pallonate avversarie”.

Giocare il giovedì disturba? Aveva preparato qualcosa su Sarri?
“Non è semplice, la difficoltà più grande che riscontro è preparare le partite in troppo poco tempo, senza il recupero delle energie. Penso che mister Sarri non avesse preparato la partita per chiudersi nella loro area e il merito è nostro. Quando però non sfrutti la superiorità esistono ripartenze, calci piazzati e concretezza. Oggi tutto si può dire ma non che la Fiorentina non abbia proposto e non si sia impegnata. Però perde 4-0 e delude i sostenitori, questo fa più male”.

Sarri:

Un giudizio sulla partita.
“Abbiamo fatto una buona partita, soffrendo in alcuni momenti. All’inizio la Fiorentina poteva andare in vantaggio ma l’abbiamo fatto noi. Nel finale di primo tempo eravamo troppo bassi, abbiamo dato vigore agli avversari che potevano riaprirla. Essendo una partita post-Europa è nomale calare nel finale, e a loro è successo di più essendo in svantaggio. Sia perché volevano tornare nella partita, che per un calo fisiologico: ecco le occasioni. Ma il risultato non è da prendere al 100%, la Fiorentina ha avuto le sue occasioni e le casualità del calcio ci hanno fatto vincere così largamente. Reputo la Fiorentina una buona squadra, pronta a risalire. Ora appena scendiamo dal treno c’è da pensare a giovedì”.

Avete risolto i problemi con il calendario?
“Quest’anno abbiamo la sindrome del giovedì più che della terza partita in una settimana. L’Europa è dura, così è infattibile. Non a caso delle qualificate solo noi abbiamo dei punti in più, e anche all’estero funziona così: il Marsiglia perde con l’Ajaccio in casa, il PSG pareggia. In campionato stiamo facendo un buon percorso, ma è una maratona ed è come pensare che stai bene e che la corsa sia facile al decimo chilometro per ritirarti poi al ventesimo: è roba lunga, seria, ci vuole coscienza. Per dire ciò che siamo in certe realtà è presto, il campionato è anche strano”.

Un appello per l’Olimpico pieno?
“Chiedere di più è dura, io in questa piazza ho ritrovato la voglia di allenare. All’esterno c’è un’impressione errata, ma quello laziale è un grande popolo, di civiltà che non ho visto da altre parti”.

Come mai siete così cambiati?
“Non posso sentirmi responsabile solo in campionato e in Europa no… In Danimarca abbiamo preso cinque gol ed eravamo gli stessi! Siamo migliorati in difesa rispetto all’anno scorso, forse allora non avremmo retto le sfuriate della Fiorentina”.

Midtjylland e Sturm Graz sono più forti della Fiorentina?
“Secondo me no, ma sono molto più forti del nome che portano”.

Come sta Marusic?
“Non so, non l’ho rivisto e neanche il dottore”.

Come le è sembrato Marcos Antonio?
“Sapevo che non avrebbe potuto giocare novanta minuti, l’ultima volta gli era successo a gennaio. Ho parlato con Vecino e Luis Alberto chiedendo a entrambi disponibilità davanti alla difesa, a seconda del risultato”.

Che dire di Vecino?
“Mati è uno che sprizza energia e la trasmette ai compagni, un giocatore affidabile. Per noi sta diventando importante”.

Cosa chiede di più alla squadra?
“Cercare di andare a vedere il suo vero potenziale, secondo me mai espresso in pieno. Sarebbe bello vedere chi siamo veramente”.

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