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Marco Iacobucci EPP / Shutterstock.com

Astori-shock: è giusto fermare il Campionato?

Nella giornata di Domenica ci ha raggiunti la triste notizia della prematura scomparsa di Davide Astori, difensore e capitano della Fiorentina. Campionati di Serie A e Serie B sospesi e minuto di silenzio in tutte le altre categorie: decisione giusta? Oppure si sarebbe potuto giocare?

Davanti a notizie come queste non esistono maglie, bandiere o colori diversi. La tragedia che ha colpito la Fiorentina e in primis la famiglia Astori, è di quelle che fanno mancare la terra sotto i piedi. I campioni che ammiriamo allo stadio o alla tv, che consideriamo invincibili, forti e che tutti forse invidiamo, diventano in un istante figure fragili, indifese, normali.

Davide Astori è morto, solo in una camera d’albergo in ritiro ad Udine. Tante, troppe cose passano per la testa, e tutte si concludono con un punto di domanda, un enorme interrogativo che è possibile riassumere in una singola parola: perchè?

Si, perchè aveva solo 31 anni, una vita, una carriera davanti e una famiglia. E il pensiero, in un istante, si sposta su di loro, su chi resta, su tutti coloro che dovranno riempire l’enorme buco lasciato da Davide. La libertà di credere a cosa e se ci sia qualcosa dopo la morte è a nostra discrezione, la sofferenza dei suoi cari no.

E’ giusto non giocare?

Solo chi ha calcato i campi da calcio, non importa in quale categoria, può capire fino in fondo quello che si prova. E’ difficile spiegare il legame e l’alchimia che si creano tra tutti coloro che, ogni Domenica, si ritrovano a battagliare in campo per lo stesso obiettivo. Compagni di squadra, avversari, acerrimi rivali, non importa. Messaggi di cordoglio sono infatti arrivati da tutto il mondo, da compagni, ex compagni e da giocatori che magari Davide aveva incontrato solo da avversario.

A testimonianza di ciò, le numerose richieste di rinvio di partite che, apparentemente, non avevano “legami” diretti con quanto accaduto. Perchè il calcio è fare gol, fare gol è una festa, ma in queste occasioni non c’è nulla da festeggiare.

“The show must go on”

Così cantavano i Queen ed è forse la sensazione provata dall’altra fazione, quella che avrebbe invece preferito non fermarsi, perchè lo spettacolo deve proseguire. Magari Davide avrebbe preferito così, magari no, chi lo sa. Lo stop al campionato ha dato modo al mondo dell’informazione di mettere la lente d’ingrandimento su quanto accaduto, di dedicare un’intera giornata allo sfortunato difensore. Una regolare giornata di campionato invece, per quanto segnata dalla vicenda, avrebbe forse permesso (il condizionale è d’obbligo) di somatizzare l’accaduto in modo diverso, più gradualmente.

Non esiste una medicina a questo male, ognuno di noi è diverso a modo suo e così anche la famiglia di Astori. Ci auguriamo che la scelta di fermare il Campionato sia stata quella più gradita da loro, che è la cosa più importante.

La redazione Fantapazz News si stringe attorno alla famiglia Astori e alla Fiorentina.

Ciao Davide!

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