Gotti annuncia l’assenza di Kovalenko ed il suo punto di vista su Maggiore.
Psicologicamente la squadra arriva in maniera positiva.
“Sembra che sia stato così, vedendo il lavoro della settimana. Ribatto però la questione: perdere in Coppa Italia crea una piccola destabilizzazione, ma in altri casi sono percorsi formativi che non danno per scontate certe cose. Sono contento per la vittoria, ma comunque tengo alta la tensione per il nostro percorso formativo”.
Come valuta il clima dello spogliatoio?
“C’è un po’ di tutto, il misto che accompagna la vigilia di qualcosa di importante. Non dimentichiamo che per molti se non è la prima in A poco ci manca, non abbiamo tutta questa esperienza in Serie A. Il nuovo inizio è sempre visto con entusiasmo, incertezza, che esploderà solo domani.
Chi non ci sarà domani?
“Kovalenko, che pensavo che avrei potuto portare almeno in panchina ma nella rincorsa alla miglior condizione ha fatto carichi importanti e ha un piccolo affaticamento, che lo terrà fuori qualche giorno e non vogliamo rischiare. Ci sono da valutare le ultime dal mercato, vedremo”.
Un giudizio sui nuovi?
“Caldara è a disposizione completa, è un difensore molto strutturato e che il 14 di agosto ancora non è al 100%. C’è la voglia e la necessità di portarlo verso il suo stato ottimale. Ekdal è reduce da 4 mesi di un infortunio che ne ha condizionato l’utilizzo, è partito in ritardo ma confido di portarlo in panchina e, se ci sarà la possibilità, fargli fare anche qualche minuto. Di Kovalenko ho detto, poi in settimana è arrivato Dragowski che allenandosi da solo ritenevo più indietro, ma invece la sensazione è quella di averlo trovato bene. Può giocare? È una possibilità a cui penso, e l’allenamento di oggi mi dirà certe cose”.
C’è la necessità di avere nuovi sostituti?
“Sì, ma è una cosa condivisa con il club. Poi fare le cose è più complicato, ma con il club la pensiamo allo stesso modo”.
Tatticamente cosa la preoccupa?
“C’è ne sono, ci metteranno in difficoltà in certe zone del campo ma lo potremo fare anche noi. Siamo due allenatori nuovi, io e Zanetti. Uno lavora nel solco di una tradizione, di un sistema di gioco che i calciatori conoscono, mentre io ho deciso di prendere una decisione diversa e cambiare diverse cose. Quegli aspetti di cui parlavamo prima vanno considerati”.
La società si sta muovendo per un sostituto di Maggiore?
“Si stanno muovendo in questa direzione, però nell’ottica di non mettere il carro davanti ai buoi vediamo che succede dal mercato. Mi piace sottolineare che dopo la vicenda della scorsa settimana, con le discussioni della vigilia della partita, questa settimana Maggiore l’ha affrontata con grande professionista, con l’idea di giocare al massimo delle sue possibilità e di mettersi a disposizione”.
Ha pensato di convincere Maggiore a restare?
“Ho cercato la direzione che mi sembrava più logica. Però non mi metto in mezzo a questione di rapporto tra il calciatore e il club. Cerco di essere una variabile di supporto”.