Pioli e Tomori hanno parlato in conferenza stampa prima della sfida del dentro o fuori contro il Liverpool.
Le parole di Pioli:
La partita assomiglia a quella del 3 maggio a Bergamo, dove il Milan doveva conquistarsi l’accesso alla Champions League?
“Sì, siamo vicini a quel livello. Ne abbiamo giocate tante di partite decisive e sono sicuro ne giocheremo altre, però è vero che è molto importante. L’abbiamo studiata nel minimo dettaglio, conosciamo i nostri avversari. L’abbiamo preparata bene”.
Siete pronti a essere più forti di tutto e di tutti? Si è appena aggiunto il KO di Leao: il Milan dev’essere più forte anche della cattiva sorte?
“Il Milan deve essere forte, domani sera. Affrontiamo una delle squadre migliori al mondo, una delle papabili alla vittoria della Champions, l’ha vinta e lotta ai vertici del campionato inglese. Davanti non ci sarà solo Zlatan, più saremo imprevedibili e sapremo muoverci tra le linee, più pericoli creeremo. Abbiamo imparato tanto dalla gara di andata, conosciamo il ritmo e l’intensità del Liverpool: sappiamo a che livello dobbiamo esprimerci per tenere il ritmo, penso che la squadra stia bene, avremo l’appoggio dei tifosi e credo che ci siano tutte le condizioni per poter giocare una grande partita”.
Ci sono stati tanti infortuni muscolari, è qualcosa su cui state riflettendo?
“Ci stiamo lavorando, alla lunga può fare la differenza. Sicuramente il giocare tanto incide, ma questo vale per tutti: stiamo cercando di fare di tutto per cercare di preservare i giocatori, di tutelarli, rispetto all’anno scorso sto facendo qualche turnazione in più. Ora dobbiamo stringere i denti, fino al 22 dicembre dobbiamo raccogliere il massimo che possiamo, poi sono sicuro la situazione migliorerà”.
Qual è la chiave tattica su cui ha lavorato per mettere in difficoltà Klopp?
“All’andata abbiamo subito molto la loro pressione, per poca personalità e poco movimento, soprattutto nella prima mezz’ora. Sarà un aspetto fondamentale: loro ci aggrediranno con grande intensità, ma ora abbiamo conoscenze tali da poter superare la loro prima pressione. Se saremo bravi a farlo, credo che si potranno aprire degli spazi in cui potremo mettere in evidenza le nostre qualità”.
Sabato Krunic si è comportato bene come finto nove. È una soluzione che può tornare utile?
“Sì, credo di sì. Penso che dobbiamo avere tanti giocatori offensivi, poi non penso che sia fondamentale avere un punto di riferimento statico. E cercheremo di farlo domani sera: Krunic, Diaz, Messias hanno le capacità di lavorare tra le linee e attaccare la profondità. Provate a immaginare la linea difensiva che si ritrova due difensori senza sapere chi marcare. Possiamo sfruttare questa situazione”.
Che tipo di consapevolezza vi ha dato la partecipazione alla Champions e cosa vi può dare la partita di domani?
“Siamo convinti di due cose: che siamo una squadra forte e che loro sono fortissimi. Noi abbiamo voglia di misurarci con quelli più forti, sono queste le partite che a noi servono in questo momento. Noi vogliamo cercare di vincere e la vittoria deve passare attraverso una partita di sacrificio, di attenzione, di determinazione, di grande lucidità tattica e tecnica”.
L’anno scorso dell’Inter si è detto che il grande vantaggio era giocare una sola gara a settimana. Perché per il Milan sarebbe importante giocare l’Europa League?
“L’Inter ha fatto un gran girone di ritorno e molti ne hanno dato la motivazione per l’assenza alle coppe. Non so, probabilmente le loro qualità gli avrebbero permesso di fare lo stesso. Noi pensiamo solo alla partita di domani, l’obiettivo del club è quello di tornare competitivi al massimo livello. Se torneremo in Europa League l’affronteremo nel migliore dei modi possibili, ma quello che conta è la partita di domani: vogliamo affrontare una squadra tra le migliori al mondo e capire dove siamo arrivati”.
La presenza di Tomori è stata centrale nel non prendere gol, cosa pensa lei?
“Penso che Tomori sia fortissimo, che abbia bellissime caratteristiche, soprattutto per il mio modo di interpretare le gare. Però Fika ha già risposto: lui a Madrid non c’era e l’importante sono le qualità della squadra”.
Le parole di Tomori:
Prima domanda: dedicare la qualificazione a Kjaer è una delle tante motivazioni che avete?
“Di sicuro, Simon è parte del gruppo e della squadra sul campo. È molto triste quello che è successo, speriamo di poter giocare una buona stagione anche per lui”.
Il fatto di non avere nulla da perdere può essere un vantaggio?
“Vogliamo vincere, e penso che non sia questa la mentalità da dover ottenere. Domani vogliamo ottenere un buon risultato e daremo tutto per farlo”.
Come si batte il Liverpool?
“Non sarà facile, hanno un’ottima squadra, ma sappiamo di esserlo anche noi. Giocano un calcio intenso e di qualità, vengono da ottimi risultati sia in Premier che in Champions, ma abbiamo fatto un gran lavoro ultimamente, possiamo dargli filo da torcere. L’abbiamo fatto anche all’andata. Il calcio inglese è duro da affrontare, ma non siamo da meno”.
Ti senti pronto per guidare la difesa del Milan senza Kjaer?
“Come ho detto prima, Simon è parte integrante della squadra, penso si sia visto contro la Salernitana quanto conti per noi. Dovremo lavorare tutti insieme per colmare quel vuoto. Abbiamo la personalità e la qualità per poterlo fare”.
Che differenza ci sarà rispetto alla gara di andata?
“Penso che siamo cresciuti tanto a livello di squadra, quella era la prima partita in Champions per molti giocatori ed è difficile ambientarsi. Ora ne abbiamo giocato cinque e dobbiamo giocarne un’altra decisiva per il passaggio agli ottavi. Ora siamo più concentrati e determinati: c’è della differenza, ma dovremo affrontare la gara allo stesso modo, consci delle difficoltà ma con la volontà di vincere”.
Come avete preparato la partita a livello difensivo?
“Nelle ultime tre-quattro stagioni hanno segnato oltre cento gol a stagione, mi pare. Sono forti, ma serve un lavoro di squadra, non individuale: dobbiamo correre tutti insieme ed è quello che vogliamo fare, mostrare energia”.
Con te in campo il Milan prende molti meno gol, senti di essere centrale per il gioco difensivo della squadra?
“Cerco di dare il massimo per la squadra, è vero che contro Fiorentina e Sassuolo il risultato non è stato entusiasmante, ma poi è arrivata la gara con l’Atletico in cui ci siamo rifatti e io non c’ero. Nelle ultime partite siamo tornati a non prendere gol, penso che dietro questi risultati ci sia il lavoro di tutta la squadra: io cerco di fare il mio meglio, ripeto, ma non dipende soltanto da me o dagli altri difensori”.