Sarri presenta la sfida all’Atalanta.
La Lazio ha saputo aspettare la Fiorentina per colpire in velocità. Domani ci sarà un approccio simile?
“Alla base della domanda c’è un errore, non abbiamo aspettato, i numeri della partita non giustificano la premessa. Noi domani andiamo a Bergamo per affrontare una squadra forte ma cercheremo di fare il nostro gioco. Loro sono molto aggressivi, intensi e di qualità: è una squadra completa. Come dice Guardiola è come andare dal dentista, anche se ne esci indenne il male lo sente. L’Atalanta è un esempio societario e comportamentale. Ha fatto delle scelte precise e decise, è una fonte d’ispirazione per tutto il movimento. Noi però siamo la Lazio e dobbiamo fare un percorso simile per le scelte ma diverso dal punto di vista tecnico”.
Le avversarie forti esaltano il suo lavoro?
“È una caratteristica della Lazio già negli anni passati. Questa squadra sa reagire, ma l’obiettivo è avere continuità”.
Milinkovic ha dato la sensazione di essere stanco: può giocare la 5a di fila?
“I numeri non lo dimostrano. A livello di accelerazione ha fatto la miglior partita della stagione. Siamo alla terza partita con meno di 72 ore di riposo, non è successo alle altre squadre”.
Come si può servire meglio Immobile? Dà l’impressione di correre troppo...
“Tutti stiamo correndo troppo quando dovremmo correre meno, è una questione di distanze e tempi. Siamo molto generosi ad andare a pressare, ma la nostra prima linea si fa saltare troppo facilmente. Ciro sta rispettando la media di sempre, ha una pericolosità offensiva enorme, poi dipende dalla partita. Contro la Fiorentina ha avuto poche palle gol perché l’attenzione della squadra era rivolta alla fase difensiva, il nostro primo problema”.
Muriqi l’anno scorso ha fatto 2 gol all’Atalanta…
“Si sta allenando bene, era deluso dopo Bologna per la prestazione sua e della squadra. È una soluzione, può far rifiatare Immobile. Le voci di mercato sull’interesse del Fenerbahce? Non ne so niente”.
L’eccessive aspettative sono date dall’arrivo di un tecnico come lei, le fa piacere?
“Non faccio tanti paragoni con il passato. La Lazio ha fatto un solo ingresso in Champions nell’ultimo decennio, quando Inter e Milan c’erano in maniera marginale. Il mio arrivo non può stravolgere certi assestamenti. Si può iniziare un lavoro per ribaltare le gerarchie ma è un percorso lungo”.
Prima dell’Inter aveva detto che mancava la comunicazione nella difesa. Ora come va?
“Stanno migliorando. I due che hanno giocato con la Fiorentina, Acerbi e Luiz Felipe, sono i due che hanno giocato di più. Acerbi è anche in crescita a livello di personalità, ci può dare tantissimo”.
In attacco non c’è Zaccagni ancora infortunato. Chi sono le alternative a Pedro e Felipe Anderson?
“Abbiamo poche soluzioni. Ci sono Raul Moro e Romero, due ragazzi molto giovani, che sono interessanti. Uno è del 2002, l’altro è 2004: non bisogna dargli troppe responsabilità. In questo momento vanno utilizzati a spezzoni”.
Luis Alberto come sta? Che squadra giocherà domani?
“Dipende da come stanno i giocatori, da come sono usciti dalla gara di mercoledì. Ancora non lo sappiamo, ieri abbiamo fatto solo scarico. Vediamo in che condizioni sono i calciatori, se sono riproponibili o meno”.