Ieri, a Trigoria, nel giorno di riposo per la squadra si è tenuto un incontro tra Fonseca e la dirigenza per cercare di dirimere la fitta nebbia sul futuro, ma anche sul presente.
Dopo la pesante sconfitta di Manchester bissata dal 2-0 di Marassi, da più parti, si erano anche ipotizzate dimissioni da parte del portoghese.
Tale scenario non è da prendersi in considerazione, così come l’esonero. La domanda che la società si era fatta era riguardo alla capacità della squadra di onorare il ritorno contro il Manchester e le ultime quattro di campionato, dando per scontato l’eliminazione dall’Europa League.
Non terminare la stagione in giallorosso sembra essere comunque una punizione troppo grande.
Il futuro
Sul futuro non sembrano esserci troppi dubbi. Le strade si divideranno al termine del contratto senza nessun prolungamento, ne automatico ne trattato.
Gli unici dubbi riguardano il successore del porghese alla guida tecnica.
L’ipotesi Allegri sta pian piano tramontando, mentre prende sempre più corpo l’ipotesi Sarri che resta comunque legato al mercato.
Sarri non ha voglia di ripetere la stagione in bianconero. Alla Juventus, Sarri non avanzò particolari pretese di mercato confidando nella competitività generale della società e dell’ambiente, facendo qualche errore di valutazione.
A Roma Sarri, non snaturerà il suo gioco e, se dovesse accettare il giallorosso, sarà solo perché avrà avuto ampie rassicurazioni su un mercato mirato a portare giocatori, non altisonanti, ma dalle caratteristiche richieste.
Certo è che le casse non sorridono, ma la presidenza ha già programmato un aumento di capitale da 150 milioni da cui far partire la prima vera stagione targata Friedkin.