Juric
Arriva una corazzata al Bentegodi: nelle ultime dieci partite hanno perso solo con Real e Inter. All’andata però riuscì a fermare Gasperini.
“Sappiamo che l’Atalanta è di grandissimo livello. La gara d’andata non fu di altissima intensità, entrambe le squadre erano in difficoltà. L’anno scorso la partita vera fu all’andata, a Bergamo: lì il ritmo fu molto alto. Noi proveremo a metterli in difficoltà, sapendo che loro hanno tutto e possono farti gol in tutti i modi. Servirà la gara perfetta”.
Ultimamente prendete parecchi gol…
“Per me è cambiato tutto in meglio. Nel girone d’andata facevamo molto peggio, e magari trovavamo un Silvestri fantastico. I nostri dati ci dicono questo. I gol che prendiamo ultimamente sono un dato di fatto chiaro: stiamo facendo errori clamorosi, a Genova, a Udine, col Napoli, col Parma. Sono errori clamorosi, che ci sono costati molti punti: a volte abbiamo recuperato, altre volte abbiamo perso dei punti. La fase difensiva che stiamo facendo adesso, globalmente, fa sì che gli avversari si avvicinino poco all’area. Ma quelle volte che si sono avvicinati abbiamo preso gol. Marco da tempo non ha messo una pezza perché non ci sono stati tiri”.
Perché Gasperini è diventato il suo maestro?
“L’ho trovato a Crotone da giocatore: non era conosciuto e mi ha aperto gli occhi, ho visto un calcio completamente diverso. Lui cambia in continuazione, si inventa cose nuove, mantenendo lo stesso concetto: è un calcio totale, globale. Per me è il migliore in assoluto: dategli una squadra top e li ammazza tutti. È il top sicuramente in Italia, lo vorrei vedere in una grandissima squadra. C’è un rapporto umano forte, soprattutto dal mio punto di vista. Mi ha dato veramente tanto”.
Anche lei è creativo?
“Penso di sì. Io voglio tutto e col Sassuolo l’ho visto: non li abbiamo fatti giocare, abbiamo avuto il sessanta percento del possesso, abbiamo dominato fase offensiva e difensiva. Ho visto cose che mi sono piaciute, ma abbiamo perso. Quando perdi la partita facendo tutte queste cose sei perdente, e non va bene. La nostra trasformazione deve essere quella: diventare una squadra vincente, allora hai un prodotto forte. Lavoreremo in questi mesi su questi principi”.
Pensa che questa etichetta la ridimensioni?
“Essere considerato allievo di Gasperini è un vanto. Sono indietro rispetto a lui, sto ancora imparando: penso che siamo diversi sotto certi aspetti, abbiamo caratteri diversi, ma per me è un vanto che qualcuno dica che gli assomigli”.
Come vivrà la partita dalla tribuna? Dove la seguirà, dalla tribuna stampa o in un altro settore?
“Mi dispiace per l’espulsione: ero frustrato, dopo una partita così col Sassuolo. Non ho mantenuto la calma che dovevo mantenere e ho trovato un colpevole che non c’era, ossia l’arbitro. L’anno scorso dovetti seguire la partita dalla tribuna stampa perché non trovai posto, spero non ricapiti anche questa volta (ride, ndr)”.
In panchina ci sarà Paro.
“È nato per fare il secondo, è un secondo fantastico. Io non ero un gran secondo, non feci un gran lavoro con Gasp. In tante cose è più avanti rispetto a me, vede cose che non vedo. Deve sempre stare vicino a me”.
Il campionato italiano è effettivamente inferiore agli altri?
“La cosa fondamentale sono i soldi, e qua mancano: il budget della Juve non è quello del City, l’Atalanta ha un budget basso. Qui nessuno riesce a costruire gli stadi. A livello di gioco siamo molto attenti alla fase difensiva, alle diagonali. La mentalità italiana è triste: se si prende gol in contropiede si fanno molte analisi, all’estero lo si fa meno. Ho visto squadre che volevano fare un passo in avanti in Italia da questo punto di vista, che a me piacevano tanto, e dopo due o tre partite non andate bene sono tornate indietro, e alla gente piace. A me no. Poi in Europa il tuo modo di giocare è diverso, perché questi vanno, i ritmi sono diversi. Anche la velocità della scelta e diversa”.
Ha seguito la Primavera in coppa, in particolare Amione?
“Noi li seguiamo, ho visto alcuni pezzi della partita. Amione è un bellissimo acquisto, che il Verona deve fare ancora più frequentemente. Come concetto è un acquisto buonissimo, è un ragazzo a posto che lavora tanto. Penso che sarà il futuro dell’Hellas: magari non subito, ci vorrà del tempo, ma è un bel prospetto. Anche l’acquisto di Cancellieri è interessante per il futuro”.
Quale potrebbe essere la chiave per portare a casa un risultato positivo?
“Loro sono usciti dalla Champions e diventano degli animali, in senso positivo. Vogliono tornare in Champions, si presenteranno con la rabbia delle grandi squadre, e noi dovremo rispondere colpo su colpo. Sarà una battaglia. Noi da due o tre mesi stiamo meglio, mi auguro di fare una grande partita, sapendo che loro hanno qualità assoluta, quindi puoi perdere anche male. Vogliamo fare una grande partita: vedo la squadra incazzata al punto giusto, ha tanta voglia di fare una grande prestazione”.
Pensa di cambiare qualcuno rispetto all’undici schierato col Sassuolo?
“Cambieremo qualcosina: c’è tanta gente che sta bene, chi è entrato ci ha dato slancio. Devo scegliere i quinti, sono in tre e continuano a scambiarsi assist vicendevolmente, e penso anche di cambiare uno dei tre dietro”.