Come si affronta la 14esima partita in quarantasette giorni?
“Siamo in emergenza, lo sappiamo. Non siamo venuti qui in vacanza, vogliamo fare una grande prestazione e ci vuole un grande Napoli. Loro sono una squadra atipica, con grande velocità. Bisogna mettere in campo una squadra competitiva anche se siamo in pochi”.
Quanto è importante per voi Lozano?
“Lozano è importante per noi, come tutti quelli che mancano. Lo scorso anno è stato al di sotto delle sue possibilità, quest’anno sta facendo cose importanti. Ma non è solo lui, abbiamo tante assenze. Ci sono però Matteo (Politano, ndr), Insigne ed altri che possono far bene. Speriamo di recuperare i nostri giocatori, siamo l’unica squadra con la Juve che in Italia non ha mai avuto una settimana tipo per allenarsi. Giocare ogni tre giorni, con le botte e senza poter recuperare è difficile. Inutile però piangersi addosso, affrontiamo gli impegni con grande serietà”.
La mancanza di esperienza in Europa del Granada può essere decisiva?
“Non penso sia una questione di esperienza. Affrontiamo una squadra rognosa, con caratteristiche precise. Dopo cinque minuti il livello di esperienza si va azzerare. Per loro è una grande opportunità, noi dobbiamo battagliare perchè hanno caratteristiche che ci possono mettere in difficoltà. Bisogna fare una grande prestazione a livello caratteriale, fisico e tecnico. Loro sono una squadra che non sembra spagnola, sanno cosa fare e si muovono con grande velocità”.
Come si lavora con così tante assenze anche negli allenamenti?
“Emergenza dura da tantissimo tempo, lo avevo già evidenziato. Così non si può lavorare, non puoi fare nulla se giochi ogni tre giorni, devi solo fare scarico. Stiamo chiamando qualche Primavera in più, c’è un dato importante ed è quello che riguarda gli infortuni. Siamo tra le squadre che ne hanno avuti di meno nell’anno solare. Ora è un momento così, speriamo di recuperare qualcuno prima possibile. Speriamo che Meret e Fabiàn, che hanno giocato di meno ultimamente, possano mettersi in mostra”.
La presenza di De Laurentiis a Bergamo e poi con la Juve è servito a riportare serenità?
“A noi serve tutto, alla squadra fa bene che ci siano persone vicine alla squadra. Il presidente è il presidente, è quello che mette i soldi e fa funzionare la struttura. E anche se ci sono delle discussioni bisogna avere sempre rispetto, poi nelle grandi famiglie possono esserci malumori. E’ il nostro presidente e quando si sente di venire a me fa piacere. In questo momento di difficoltà è giusto essere tutti uniti e far sentire il calore a chi ci circonda”.