antonio iannucciIl protocollo rivisto dal CTS ed accettato dalla FIGC, per i club, rappresenta solo un’illusione di ripresa e conclusione del campionato.
Molti club si sono uniti ai dubbi sollevati dall’Inter.
Con il protocollo attuale sarebbe impossibile per 19 club su 20 riprendere gli allenamenti collettivi. Ad oggi, solo la Juventus è attrezzata, grazie al JHotel ad ospitare un ritiro di 15 giorni di tutti i tesserati.
Le richieste riguardano anche l’abolizione della responsabilità penale dei medici e la quarantena di gruppo che rappresenta la vera e propria spada di Damocle.
Un positivo, anche dopo alcuni turni, sempre dando per scontato che tutte le squadre riescano a mettersi in regola con lo stringente protocollo, determinerà un nuovo stop.
In un clima di tale insicurezza e che richiede sforzi enormi, diventa improponibile già solo la ripresa.
La richiesta
La richiesta da parte dei club è una e semplice: adattare il protocollo italiano a quello tedesco. Il protocollo adottato in Germania è un giusto compromesso tra la salute per tutti e la possibilità di ricominciare e portare a termine il campionato.
Abolizione di quarantene di gruppo, ma solo dell’eventuale interessato. Niente ritiri perenni con la speranza di essere tutti negativi. Nessuna responsabilità per i medici sociali.
Questi sono i 3 punti sintetizzati dal protocollo tedesco che oggi la FIGC e la Lega porteranno in esame nel vertice che si terrà con i ministri di Sport e Salute.
Alberto Mangili
Redazione
Stefano Sarasini
