Gravina, in un’intervista rilasciata a Repubblica, rilascia alcune dichiarazioni che risuonano un po’ come novità sulla ripresa.
Tutto lascia intendere che l’unica strada percorribile è quella di portare a termine il campionato 2019/20.
Il sistema calcio
Sul sistema calcio in Italia, il presidente puntualizza che si tornerà in campo, quando tutto il paese ripartirà. Quando il paese tornerà a vivere ripartirà anche il calcio. Il campionato va portato a termine e il tempo c’è.
Il calcio, secondo Gravina, non è un mondo lontano dalla realtà governato da interessi lontani dal contesto sociale. Il presidente della FIGC respinge con forza tali accuse e sostiene che della ripartenza del calcio ne beneficerebbe tutto il sistema sia dal punto di vista lavorativa, guardando l’indotto, sia dal punto di vista del valore sociale che riveste questo sport in Italia.
Perché si esclude la chiusura del campionato
Gravina ritiene la strada della sospensione del campionato attuale non percorribile, principalmente perché si darebbe il via ad una serie di contenziosi che non avrebbero risposte.
Sono già arrivate un po’ di diffide e coloro che sostengono l’impossibilità della ripresa non riescono ad argomentare con soluzioni la risoluzione delle problematiche.
Inoltre la FIFA ha tracciato le linee da seguire, ovvero, portare a termine i campionati ed a loro non resta che allinearsi.
Quando riprenderà il campionato
Non esiste una deadline per la ripresa. Si proverà a procedere di pari passo con gli altri campionati europei e sono state già buttate giù le ipotesi da seguire nel caso il via libera arrivasse a giugno piuttosto che a settembre.
Una delle ipotesi è quella di far svolgere il campionato sull’anno solare e non sulla stagione calcistica. Questa soluzione può essere presa in considerazione solo in coordinazione con le altre federazioni altrimenti si dovrebbe concludere comunque entro maggio quando ci sarà l’europeo 2021.
Il campionato 2021 potrebbe risolversi in 5 mesi e le formule sul tavolo prevedono anche 2 gironi con play-off e play-out.
Tali soluzioni sarebbero eccezionali e da utilizzare in una sola stagione.
Inoltre, viste le criticità sanitarie sarebbe anche complicato giocare a Milano, Bergamo, Brescia, nelle città più colpite, quindi, un’altra idea, potrebbe essere quella di giocare solo al sud. Una sorta di campionato sotto il Rubicone.