Mauro Zàrate è il classico esempio di calciatore dal quale ci si aspetta sempre un qualcosa in più. Dotato di grande tecnica e velocità, è riuscito fin dal suo arrivo alla Lazio nella stagione 2008/2009 ad impressionare tifosi ed addetti ai lavori con le sue giocate.
Il biglietto da visita di certo non lascia dubbi, era il 31 Agosto del 2008 quando, al suo debutto contro il Cagliari in campionato, si presenta al pubblico della Serie A mettendo a segno una doppietta. Segnerà anche nelle 2 partite seguenti, concludendo la sua prima stagione in Italia con 13 gol segnati e convincendo la società a riscattarlo dall’Al-Saad per una cifra di circa 20 milioni di € (Fonte: Wikipedia).
Nonostante le premesse fossero tutt’altro che negative, non riuscirà a confermarsi su questi livelli nelle seguenti 2 stagioni tra le fila dei biancocelesti, giocando 67 partite e segnando soli 12 gol totali in campionato e mostrando una certa indolenza e discontinuità.
Si congeda dal club di Lotito con una doppietta messa a segno all’ultima giornata di campionato nella stagione 2010/2011, che permetterà comunque alla Lazio di raggiungere il 5° posto in campionato e la conseguente qualificazione in Europa League, prima di trasferirsi all’Inter in prestito con diritto di riscatto.
La stagione con la casacca nerazzurra risulterà alquanto negativa, 22 presenze, 2 soli gol e la solita svogliatezza con la quale affrontava gli impegni. Celebre fu una dichiarazione che Claudio Ranieri (suo allenatore in quei giorni) rilasciò ad un giornalista di quei tempi:
È un ragazzo d’oro, ha tutto per essere un campione. Però mi fa disperare: a volte mi accorgo che è il momento di mandarlo in campo, ma lui non tocca il pallone, non rincorre gli avversari, guarda la partita. Poi il giorno dopo in allenamento fa il fenomeno. Gli dico: “perché non l’hai fatto ieri?”. Mi spiace molto, ma non posso farlo giocare con l’auricolare. Forse è anche colpa mia, perché non riesco a trovare la chiave giusta per arrivare al cuore di Zàrate.
(Fonte: https://le-citazioni.it)
Le pessime prestazioni di Zàrate convinsero l’Inter a non esercitare il diritto di riscatto, così il calciatore si vide costretto a far ritorno alla Lazio. Giocherà col contagocce (7 presenze tra campionato ed Europa League) fino al rifiuto della convocazione alla vigilia della partita contro l’Inter, affronto che gli costò l’esclusione dalla rosa e che sancì il definitivo addio alla società capitolina.
Lo rivedremo dopo qualche anno, stagione 2016/2017, quando firmò il trasferimento alla Fiorentina allenata da Paulo Sousa. Nemmeno in riva all’Arno, però, lascerà ottimi ricordi. Infatti, dopo circa un anno sarà nuovamente ceduto, dicendo addio per l’ennesima volta al nostro campionato ed al sogno di diventare un grande calciatore.