“Tenetevi il pallone, noi ci prendiamo lo scudetto” tuonano da Torino, ma d’altronde da chi dice: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” non ci si può aspettare altro. E come dargli torto, direbbero in molti, ma vincere è l’unica cosa che conta per tutti?
Napoli Juve 2 giorni dopo:
Il Napoli domenica sera è uscito sconfitto dal campo, ma ha sicuramente vinto in consapevolezza.
Schiacciare per tutto il secondo tempo uno squadrone come quello bianconero, non è da tutti, e su questo, Ancelotti, non ha da rimproverare niente ai suoi giocatori.
Il campionato sarà anche finito domenica sera al San Paolo, ma l’idea di calcio portata avanti da questo Napoli, ha impressionato tutti.
Si ha quasi l’impressione che stia nascendo qualcosa di bello sotto al Vesuvio, qualcosa che va al di là delle sole vittorie per riempire le bacheche. In poche parole si sta cercando di vincere partendo dal bel gioco, dai giovani, dalla progettazione. Ma Ancelotti non è sicuramente il primo allenatore del Napoli a portare avanti un certo tipo di progetto…
Quando tutto ebbe inizio:
Tutto è partito qualche anno fa, quando un signore di mezza età ha iniziato una sorta di “rivoluzione” nel mondo del calcio. Questo signore porta il nome di Maurizio Sarri, un allenatore venuto dai campi di periferia, uno che ha fatto gavetta, tanta gavetta, dalla C alla serie A, passando dall’Empoli dei miracoli al Napoli dei campioni del calibro di Higuain e Insigne. Tre anni di calcio spettacolo, tre anni di complimenti da tutta Europa, ma il risultato qual è stato? “Zeru tituli” per dirla alla Mourinho, ma poniamoci una domanda: il gioco di Sarri verrà ricordato nella storia del calcio?
La risposta è “Sì”, oppure forse… diciamo che verrà ricordato dagli “amanti del pallone”, ma di certo non ci sarà spazio per questo fenomeno negli almanacchi. E allora, sono più importanti le vittorie o le idee? Essere ricordati o essere trascritti?