Higuain saluta tutti e riabbraccia Sarri
La notizia era nell’aria già da qualche tempo, la panchina in finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus ha solo alimentato i dubbi. Gonzalo Higuain ha salutato il Milan e la Serie A dopo 5 stagioni e mezza per trasferirsi al Chelsea. In Inghilterra ritroverà Maurizio Sarri, l’allenatore con il quale ha centrato il record di gol segnati in Serie A. 36 le reti messe a segno dall’argentino nella stagione 2015/2016 con la maglia del Napoli.
Il feeling con i rossoneri sembra non essere mai scattato completamente, ecco quindi un’analisi per cercare di capire le cause.
Un passo indietro poco gradito?
Non ce ne vogliano i tifosi rossoneri ma, con ogni probabilità, il trasferimento al Milan è stato vissuto come una sorta di passo indietro dall’attaccante argentino. Dopo 3 anni al Napoli e 2 alla Juventus, il Pipita è stato messo in ombra dall’arrivo in bianconero di Cristiano Ronaldo. L’argentino, dopo aver vinto 2 scudetti ed essere arrivato in finale di Champions League da titolare indiscusso nell’undici bianconero, è passato da fondamentale a sacrificabile.
La prospettiva di non giocare la Champions e di non partire tra le favorite per il titolo, avranno insinuato sicuramente qualche dubbio ad Higuain riguardo alla nuova esperienza in rossonero.
Troppo lontano dalla porta?
La speranza dei tanti fantallenatori che in estate hanno creduto in lui è stata certamente rivedere il Pipita visto a Napoli. Un vero e proprio trascinatore, che cerca la rete da qualsiasi posizione e in qualsiasi maniera. La punta di diamante che trasforma una squadra buona in una ottima squadra. Per farla breve, un vero e proprio bomber.
Già dopo le prime giornate, però, quello che si è potuto notare è stato un Higuain più al servizio della squadra che il contrario. Molto spesso spalle alla porta, ha dovuto sacrificarsi molto anche in fase di impostazione, arretrando sulla trequarti per conquistare il pallone. Di questa scelta tattica, comunque, ne ha beneficiato un altro attaccante rossonero: Cutrone.
Il giovane centroavanti è stato bravo a sfruttare gli spazi creati per lui da Higuain, in varie occasioni anche finalizzando l’azione a rete.
Pochi palloni giocabili
Una statistica impietosa riguardante il Milan di questa stagione è quella riguardante gli infortuni. Gli stop forzati nella zona nevralgica del campo di pedine importanti come Biglia e Bonaventura hanno certamente condizionato il gioco offensivo. La fase di impostazione ha spesso risentito della mancanza di interpreti di ruolo, riducendo notevolmente la quantità e la qualità di palloni giocabili in attacco.
La voglia di dimostrare
Il primo segnale di un’insofferenza si è visto in occasione della sfida contro la Juventus della 12esima giornata. Con i bianconeri in vantaggio per 1 a 0, l’arbitro assegna un calcio di rigore al Milan. Higuain si presenta sul dischetto ma si fa ipnotizzare da Szczesny, bravo a deviare sul palo.
Nella ripresa, in seguito ad un’ammonizione, il Pipita perde la testa e continua a protestare, guadagnando così anche il secondo giallo. Vera e propria crisi di nervi per il 9 rossonero, che si calma solo dopo qualche minuto, allontanato dai compagni.
L’ultimo gol in rossonero
Dopo aver scontato le 2 giornate di squalifica, sono ben 4 le partite senza gol. Il 29 Dicembre, in occasione della partita contro la Spal, Higuain segna il gol che regala la vittoria alla sua squadra. L’esultanza rabbiosa, il gesto di “scrollarsi qualcosa di dosso”, però, sono solo un’illusione: sarà l’ultima partita di campionato in maglia rossonera. Una manciata di minuti nella finale di Supercoppa contro la Juventus, conditi da rabbia e frustrazione, il biglietto di addio del Pipita Higuain ai tifosi rossoneri.