È passata ormai una settimana dalla partita tra Inter e Napoli del 26 dicembre, sette giorni per pensare, sette giorni per chiedersi il perché, nel 2019, si debba assistere ancora ad episodi di razzismo come quello successo a Koulibaly.
E dopo tutto quanto successo, stesso trattamento riservato a Meité del Torino, come se nulla fosse successo a Milano e come se fosse tutto normale
“Il razzismo è l’espressione del cervello umano ridotta ai minimi termini.”
Si potrebbe riassumere tutto in questa frase ok, ma dobbiamo fare di più. Dobbiamo investire sulla cultura, dobbiamo educare le generazioni più giovani a fare capire che uno stadio non è una zona franca dove tutto è lecito. Dobbiamo fare capire che non ci si deve indignare per un singolo episodio, ma dobbiamo farlo tutti i giorni, sempre.
Io sono Koulibaly, tutti dobbiamo esserlo, ogni volta che ci toccherà assistere ad episodi di razzismo, dobbiamo alzarci in piedi e urlare “ io sono come lui”. Umiliamoli così, con la comprensione per chi per loro è un diverso, sconfiggiamoli con la cultura.
Violenza e razzismo:
Ci sono state due frasi, tutte e due bellissime per i fatti accaduti sia in campo che fuori durante il boxing day. Una l’ha pronunciata la vedova di Raciti, l’agente di polizia ucciso fuori dallo stadio di Catania ormai 12 anni fa: «Bisogna investire di più nella cultura, nella scuola e nell’informazione. Tutto il sistema è carente da questo punto di vista e non mi stupisco se a 12 anni dalla morte di mio marito il linguaggio è sempre quello. Mio marito tornava a casa sempre ferito, fin quando non è più tornato». L’altra è quella del diretto interessato Koulibaly: «Mi dispiace per la sconfitta e soprattutto per avere lasciato i miei fratelli. Però sono orgoglioso della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano, uomo».
Francamente a noi non importa della questione di fermare o no la partita in caso di razzismo, il problema non è quello, bisogna andare più alla radice, senza che le squadre diventino ostaggio di qualche imbecille.
Combattiamo l’ignoranza in qualsiasi modo, ma facciamolo ora senza nascondersi, ne abbiamo bisogno Grazie.