Poker della Lazio davanti ai suoi tifosi ed a quelli del commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini. I biancocelesti regolano con quattro gol una Spal senza pretese in un match costellato da scatole cinesi di tematiche.
Una su tutte la velata polemica fra il ct azzurro e il bomber biancoceleste Ciro Immobile che vorrebbe più spazio in nazionale. Con la doppietta rifilata alla Spal l’attaccante napoletano è a quota otto gol, ad una sola marcatura da un Piatek che pare abbia iniziato a sparare a salve. Gol che pesano, soprattutto sulle scelte di quello che una volta della Lazio era capitano, numero 10 ed egli stesso bomber. Se Mancini dovesse farlo accomodare in panchina si potrebbe montare un caso, e i tifosi della Lazio potrebbero trovarsi a doversi schierare con il nuovo o con il vecchio amore. I numeri parlano chiaro, e se l’ex tecnico dei citizen dovesse optare per un’Italia senza Immobile sarebbe però, con buona pace dell’attaccante, in nome di un calcio di movimento e senza attaccanti. Un calcio da falso nueve insomma, cosa che Immobile, da nove fenomenale qual è, non digerisce.
Altro tema, che non ha ad onor del vero regalato molte emozioni, è stata la sfida nella sfida fra i fratelli Milinkovic-Savic, uno stella del centrocampo laziale, l’altro fra i pali della Spal. Vanja è tornato a casa con quattro reti incassate e Sergej senza averne fatta nemmeno una. Ma forse è proprio questa la spiegazione, infatti il serbo è stato protagonista di una prestazione, se non brillante, quantomeno all’altezza del giocatore qual è.
Per concludere c’è stata la pace fra la curva nord e Danilo Cataldi. I rapporti si erano incrinati durante il suo esilio genoano, quando il centrocampista laziale aveva esultato dopo un gol di Pandev contro la squadra della sua città, della sua infanzia, e soprattutto ancora proprietaria del suo cartellino. È bastato però un siluro da fuori area per sanare i rapporti. Pace fatta con i tifosi e ritorno allo status l’enfant du pays che era prima di Genova e Benevento.
La formazione
Con Leiva e Badelj infortunati, Simone Inzaghi sceglie il canterano Cataldi in mezzo al campo insieme ai soliti titolarissimi Parolo e SMS. La fascia destra continua sempre a parlare balcanico, ma sembrerebbe che qualcosa sia cambiato nelle gerarchie del tecnico biancoceleste. Infatti si rivede titolare Patric, ancora una volta preferito a Marusic, retrocesso a uomo dell’Europa League. Wallace invece ritrova il suo posto in difesa, mentre a far coppia con Ciro Immobile c’è Caicedo.
Il match
Sono passati neanche dieci minuti quando Caicedo sfiora il palo su lancio di Lulic. La Spal risponde al 21’ con una parabola di Antenucci disinnescata però da Strakosha. Nello spazio di due minuti, a partire dal 26’, all’Olimpico va’ in scena un botta e risposta di agonismo fra le due squadre: vantaggio Lazio con Immobile lasciato libero di calciare al volo su corner di Cataldi, e risposta Spal con Antenucci che finalizza un’azione da manuale della fascia di un altro osservato speciale dal ct azzuro, Manuel Lazzari. Poi inizia il monologo laziale. Al 35’ ancora Ciro Immobile segna la marcatura servito splendidamente da Caicedo.
Il primo tempo si conclude fra le proteste dei padroni di casa per un intervento non sanzionato dall’arbitro Guidi di Vicari sul solito Immobile lanciato a rete.
Nel secondo tempo, al 14’, Cataldi si mette in proprio, disegnando un bolide che gli vale l’agognato applauso dell’Olimpico. Arriva poi il momento del solito Correa a sostituire questa volta Caicedo, e di Lukaku per Lulic. È il 24’ quando la Lazio cala il poker: palla recuperata da Parolo su errore di Everton-Luiz ed altro gol splendido dalla distanza. Lo spartito sarà lo stesso fino a fine gara, ci proveranno anche Correa e ancora Immobile che colpisce il palo, ma il risultato rimarrà invariato.