Tutte le conferenza stampa del 2º turno di campionato.
Genoa
Gilardino in conferenza prima della gara contro il Monza di Nesta:
Domani la seconda gara di campionato. Che Monza ti aspetti?
“E’ una squadra ostica da affrontare. L’anno scorso ci ha portato via sei punti, ha giocatori di qualità. C’è massimo rispetto da parte nostra ma la consapevolezza di andare a fare una grande partita. Sarà fondamentale l’approccio alla partita, servirà un approccio perfetto sui duelli e sulle seconde palle”.
La situazione degli infortunati?
“Rimarranno indisponibili Matturro e Norton-Cuffy. Sono rientrati Ekuban e Marcandalli che hanno lavorato in gruppo”.
Pinamonti è convocabile.
“Andrea è la prima settimana che si allena con la squadra, ha grande voglia di dimostrare. Non ha molti minuti nelle gambe perché non ha fatto amichevoli e non ha giocato in Coppa Italia. Può partire dall’inizio così come può subentrare. Sono valutazioni che farò nelle ultime 24 ore”.
Domani saranno 100 da professionista in panchina.
“Soprattutto un punto di partenza. Sono molto giovane e raggiungere questo numero di presenze mi rende orgogliosa. Guardo avanti, penso al presente e non guardo più indietro penso a migliorare ogni settimana per cercare di dare un super”.
TMW – Messias sta attraversando un ottimo momento. Quanto è importante, anche a livello tattico, un giocatore come lui?
“Lui può giocare in più ruoli. Può essere utilizzato anche come esterno, come quinto. E’ un giocatore che attraverso le sue doti fisiche può determinare. Sta bene, ha entusiasmiamo e gli si chiede di determinare nella partita anche domani”.
Miretti può essere quel giocatore che vi serve in mezzo al campo?
“Come ho già detto più volte, andando via Strootman abbiamo la necessità di prendere un giocatore in quel reparto. Le idee ci sono, ma al momento non ci sono novità. Mancano ancora giorni alla fine del mercato, siamo vigili e laddove si possono portare migliorie alla squadra dobbiamo farci trovare pronti”.
La sfida con Nesta?
“Ci siamo già incontrati l’anno scorso in Coppa Italia con la Reggiana ed è bello ritrovare Nesta. Sta facendo vedere ottime cose, è un ragazzo perbene. Mi ricordo sia l’esperienza mondiale ma soprattutto quella al Milan quando io arrivai giovane e lui, insieme agli altri, mi diede una mano. Loro hanno tanti giocatori che sono tre anni che giocano insieme, sarà una partita molto aperta ed equilibrata”.
E’ un mercato particolare, comandano i “capricci” dei calciatori?
“Come ho già detto, per me è una follia che si continui a parlare di mercato quando è iniziato il campionato. Ogni allenatore vorrebbe avere la squadra pronta prima dell’inizio del campionato. I tempi sono cambiati, è normale che si aspettino gli ultimi giorni per trovare la soluzione migliore e non è sempre detto che si trovi. Chi è più bravo, più vigile e più sveglio riesce ad acquistare i giocatori migliori”.
C’è sempre bisogno in questo calcio di un trequartista?
“Dipende da cosa si intende per trequartista. Possono anche essere le mezzali di inserimento di qualità tecnica, giocatori anche bravi nell’uno contro uno. Questi giocatori a me piacciono molto. Messias, per esempio, può ricoprire quel ruolo andando a difendere da mezzala e, quando recuperiamo palla, poter giocare fra le linee”.
La differenza fra il gioco del Monza di Palladino e quello di Monza?
“Ho visto la partita di Empoli ma penso abbia una forte identità. L’anno scorso hanno giocato per un periodo a tre, poi hanno cambiato e sono passati a quattro. A Empoli hanno giocato nuovamente a tre, hanno mantenuto un profilo di gioco che va ad esaltare le caratteristiche dei propri giocatori. Ad Empoli ha fatto vedere giocatori di palleggio come Pessina ed incontristi come Bondo. Maldini poi è un talento fortissimo palla al piede, hanno Vignato e Mota. Hanno tanta scelta e per questo dicevo che sarà una gara molto equilibrata dove noi dobbiamo saperci esaltare come fatto con l’Inter ma sarà tutta un’altra partita. Dovremo essere bravi nell’approccio iniziale e stare all’interno della partita con grande spirito di unità”.
E’ cambiato il modo di difendere quest’anno?
“Dipende dalle valutazioni, dalle situazioni e da quello che vogliamo portare nella gara mantenendo una linea dei cinque. Facciamo delle valutazioni giorno dopo giorno e lavoriamo su determinati principi che possono essere variabili da partita in partita. Ci sono però concetti molto chiari”.
Vasquez sta meglio?
“Dietro ho scelta in questo momento. De Winter e Vogliacco stanno bene così come Bani e Vasquez. Martin, Sabelli e Zanoli pure. Ci saranno dei ballottaggi in difesa, saranno valutazioni che farò anche pomeriggio. Un’idea ce l’ho, farò le ultime valutazioni”.
Miretti ti piace?
“E’ un giocatore che ha fatto vedere il suo valore nella Juventus. Ha corsa e tecnica. Un giocatore che può portare caratteristiche positive alla squadra ma al momento non so dirvi altro”.
Se arriverà lui non arriverà il sostituto di Gudmundsson?
“Sono valutazioni che stiamo facendo con la società. E’ difficile trovare caratteristiche simili a Gudmundsson. Nel momento in cui non dovessero arrivare giocatori dovrò essere bravo io a esaltare quelli che ho a disposizione”.
Dove vedi di più Bohinen?
“Stava subentrando con l’Inter, poi abbiamo subito gol e ho dovuto fare delle scelte diverse. Nei tre può giocare basso da play e nei due può giocare da centrocampista”.
Il gran rifiuto di Dybala all’Arabia?
“I soldi non sono tutto assolutamente. La passione, il momento, l’emozione che un giocatore vive in una città, in un posto sono situazioni personali. Le devi vivere, le devi sentire. Io credo che quello che sia passato nella testa di Dybala sia stato questo. Ed è stato un bello spot per il calcio perché un giocatore importante come lui aver fatto una scelta importante come lui è stata una bella cosa”.
Lazio
Le parole di Baroni prima della sfida di Udine:
Quali sono i progressi che spera di vedere dalla Lazio?
“Facciamo gli auguri a Luca di riprendersi presto, fortunatamente sta bene e quindi da parte mia e di tutto lo staff e della squadra un augurio. Stiamo lavorando, per noi ogni giorno è prezioso. Abbiamo messo alle spalle la gara passata e studiato questa trasferta complicata, la squadra ha lavorato molto bene”
Cosa può significare questa partita?
“Per noi è un bel test, giochiamo contro una squadra che ha struttura fisica e un calcio verticale. Lavora su una pressione importante, ci saranno delle difficoltà e la squadra è preparata a questo. Ci servirà una partita accesa, dal punto di vista nostro dobbiamo migliorare nella manovra e nella velocità, la squadra sta facendo bene e sta lavorando con dedizione. Questa è la cosa importante, tutti da chi è andato in campo a chi è rimasto fuori stanno lavorando bene e nella giusta direzione”.
Ci dobbiamo abituare a una Lazio che crea tanto e concede anche tanto?
“Dobbiamo trovare maggior compattezza ed equilibrio, ci serve aggressività e pressione in avanti. La squadra mi è piaciuta dal punto di vista mentale, non è facile andare sotto dopo tre minuti per una situazione evitabile. La squadra è rimasta dentro la partita e non si è scomposta, chiedo sempre alla squadra di rimanere in partita perché la gara può cambiare in qualsiasi momento e portare gli episodi dalla tua parte”.
Quali sono le differenze tra Rovella, Cataldi e Vecino in regia?
“Non dobbiamo migliorare nella manovra, ma nella velocità della manovra. Abbiamo fatto tanti passaggi e questo lo richiedo, avere velocità ci permette di creare ancora di più. Rovella e Vecino sono giocatori diversi, c’è anche Cataldi e sto valutando a seconda della partita chi far giocare. Rovella ha fatto molto bene secondo me, è rientrato da un infortunio e aveva perso mobilità, ho messo Vecino che è entrato molto bene perché è un giocatore importante, così come Cataldi. Cerco di gestire al meglio la rosa, non dobbiamo pensare a undici titolari perché quando ogni giocatore sa quello che deve fare sul campo ci saranno partite in cui si possono fare leggeri cambiamenti, anche in base all’avversario”.
Tavares e Castrovilli come stanno? Quali sono gli step che deve fare la squadra?
“Noi si lavora ogni giorno per migliorarsi, ogni settimana c’è una verifica del lavoro svolto. È impossibile fare tutto insieme, la squadra deve arrivare alla partita con quell’atteggiamento voglioso e desideroso di essere presente dentro la partita. La cosa principale è avere la possibilità di condurre la gara con l’aggressività che sto chiedendo. Castro e Nuno stanno lavorando, mettiamo dentro settimane di lavoro per raggiungere la miglior condizione fisica e sono vicini”.
Come ha trovato Dia? Può essere una soluzione vicino a Castellanos?
“Intanto sta bene, ha lavorato a parte 2-3 giorni dopo la partita di coppa con la Salernitana. Sta bene e lo stiamo portando dentro le nostre richieste, si è calato molto bene perché ha le caratteristiche che ricerchiamo, ha grande mobilità, attacca la profondità e sa fare gol. Non escludo una sua coesistenza con Castellanos, ci dobbiamo lavorare”.
In cosa ha lavorato con Castellanos in questa settimana?
“Per me è un giocatore forte che deve giocare con ferocia, questo lo sa e lo sta facendo. Lavora molto bene per la squadra, credo che l’ultima partita oltre al gol che è stato cercato ha fatto bene. Ha indotto l’avversario all’errore, ha avuto altre due occasioni ed è stato presente dentro la partita. Lì davanti sanno che devono portare le prime pressioni, sul campo è voglioso e desideroso. Quando parlo di ferocia per l’attaccante è questo che fa la differenza, si segna solo con questa cattiveria”.
Affrontare una squadra fisica come l’Udinese così presto è un vantaggio?
“L’Udinese è una società che stimo, è lungimirante e lavora con una programmazione. All’interno ci sono giocatori strutturati e bravi, l’allenatore nuovo che abbiamo visto. C’è una ricerca di un calcio diverso e più verticale, ci sono le condizioni per far bene ma dipende tutto da noi. Sono molto curioso perché ci aspetta una partita complicata”.
Dia e Castellanos possono giocare vicini o in verticale? C’è una gerarchia sugli esterni?
“Come ho sempre detto io parto da come far gol, ho giocato spesso anche con quattro attaccanti. Il problema non è il numero degli attaccanti ma il lavoro che fanno, se stanno fermi non possono giocare in quattro. Se portano pressione e hanno mobilità ci possiamo arrivare, senza equilibrio non si può giocare a calcio. Non metto un giocatore o un altro perché vado sotto, stiamo cercando l’equilibrio e lo troveremo nel lavoro. Abbiamo attaccanti forti che cercano occasioni e noi gliele daremo. Non mi piace parlare di gerarchia, la gerarchia la fa l’allenamento. Chi si allena forte e dimostra di voler andare in campo va in campo. Questo è rispettoso verso i calciatori e alza il livello della competizione, tutti sanno che chi si allena forte gioca”.
Quanto è difficile preparare una partita contro un collega che conosce poco?
“Lo conoscete poco voi, io l’ho studiato ed è un allenatore che tendenzialmente gioca 3-4-3 o 3-4-2-1, in caso 3-5-2. Sicuramente troveremo una partita difficile ma sono convinto che la squadra sia pronta”.
Come ha visto Dele-Bashiru dopo l’esordio con il Venezia?
“Non ho forzato, il ragazzo va costruito. Ha delle potenzialità fisiche e tecniche importanti, va costruito perché viene da un calcio e un modo di allenarsi diverso. Quando parlo di forzare è chiaro che parlo di fiducia, senza fiducia non si va da nessuna parte, specialmente per un calciatore. Ho visto una crescita importante nell’applicazione e nella ricerca di fare le cose che chiediamo. Ho anticipato, non ho forzato perché sembra quasi una parola brutta, se l’è conquistato con il lavoro sul campo e mi aspetto tanto anche dagli altri. Quando dico che non abbiamo tempo, spesso abbiamo visto campioni che hanno avuto bisogno di sei mesi o un anno di adattamento. Qui non c’è tempo, dobbiamo anticipare le tappe e ho bisogno di partecipazione”.
Lecce
Che Lecce affronterà l’Inter?
“C’è dispiacere per il risultato della prima partita del campionato e per gli errori commessi. Abbiamo cercato di lavorare sugli errori per limitarli, lavorando sulle nostre qualità che potrebbero dar fastidio all’Inter”.
Che impatto ha il mercato su Gendrey?
“Il ragazzo non si è mai tirato indietro, si è allenato tutti i giorni. Sono convinto che le vicende extra campo abbiano inciso contro l’Atalanta, secondo me qualcosa gli è pesato. Il ragazzo però è sempre presente e integrato”.
Pelmard è pronto?
“Non ha svolto la preparazione, ha fatto solo lavoro fisico senza aver fatto amichevoli o partitelle. Ci vorrà ancora un po’”.
Marchwinski al posto di Rafia?
“Aveva già iniziato il campionato in Polonia, ma trovo che il suo livello di intensità sia ancora distante dallo standard che richiediamo per i nostri compiti. Ho la convinzione che questo ragazzo ci darà soddisfazioni, ha delle qualità, ma ci vorrà pazienza, bisogna aspettarlo e farlo crescere. Rafia contro l’Atalanta mi è piaciuto molto, ha una grande comprensione dei momenti della partita e sa rendersi utile in diverse situazioni. Lega il gioco in un modo che mi piace, poi manca su altri aspetti. Però è un calciatore che aiuta la squadra”.
Il Lecce cerca equilibrio.
“Il risultato rotondo contro l’Atalanta è figlio degli errori che abbiamo commesso. Non devo perdere di vista quello che di buono abbiamo fatto finora. L’Inter lo scorso anno ha fatto 94 punti e ha perso solo due partite. Sappiamo che è una partita di un certo tipo. Sappiamo che tipo di atteggiamento servirà. Devo riuscire a usare tutto, ogni allenamento e ogni partita per cercare di migliorare la squadra. Siamo alla seconda partita di campionato ed è lunghissima, è una maratona”.
Chi giocherà in difesa?
“Se non succede qualcosa di inaspettato domani troverete la stessa linea difensiva che ha giocato contro l’Atalanta. Augurandoci di essere riusciti a fare tesoro degli errori commessi nell’ultima partita”.
Il calendario non aiuta.
“L’esperienza non si fa in una o due partite, l’esperienza la facciamo sulla nostra pelle anche con gli errori. Dobbiamo agevolare i ragazzi nell’avere sempre più certezze”.
Milan
Fonseca parla della trasferta di Parma:
Come procede l’ambientamento dei nuovi?
“La settimana è andata molto bene, tutti si sono allenati molto bene. Abbiamo giocatori di diverso livello, non sono arrivati tutti nello stesso momento. Abbiamo qualcuno vicino alla migliore condizione fisica e altri più lontani ma in generale è stata una bella settimana di lavoro”.
Chi al posto di Morata? Okafor o Jovic?
“Devo essere onesto, domani giocherà Okafor. Sarà una partita diversa dalla prima. Vogliamo avere una capacità di giocare alto diversa rispetto a sabato col Torino. Okafor durante la settimana ha dato buone risposte e le caratteristiche della partita vanno bene per le sue qualità. Luka potrà essere utile in un’altra parte della partita. Domani penso che sarà difficile, avremo bisogno di una capacità di pressione più alta e diversa e per questo giocherà Okafor”.
Come stanno Reijnders, Theo, Emerson e Fofana?
“Sono ad un livello diverso. Reijnders e Theo sono prossimi alla migliore condizione fisica, Emerson e Fofana sono arrivati dopo. Fofana si è allenato da solo per tanti giorni. Hanno bisogno di più tempo”.
Che partita si aspetta? Pavlovic può partire titolare?
“Può succedere… Sulla partita invece è molto chiaro che dobbiamo essere una squadra diversa rispetto a quella che siamo stati nel primo tempo col Torino. Il Milan non può permettersi, contro tutte le squadre, di lasciare una prima fase di costruzione così come ha avuto il Torino. Per questo voglio una squadra diversa. Penso che siamo migliorati molto nel secondo tempo. Ma dobbiamo essere costanti, non possiamo accenderci solo per 5 minuti”.
Camarda domani sarà con la squadra?
“No, non sarà con noi. Siamo molto attenti ai giovani che abbiamo ,a dobbiamo capire che sono in momenti diversi. I nostri giovani hanno qualità, dobbiamo scegliere il momento giusto per farli giocare. Dobbiamo creare le condizioni per fargli avere successo: questo non è il momento per creare questa pressione in giocatori giovani. Stanno lavorando vicino a noi, quando ci sarà la possibilità ed il momento giusto li faremo giocare. Questo non è il momento giusto per avere queste pressioni sui giovani”.
Leao più vicino alla porta?
“In certi momenti, quando la palla è sul lato opposto, lui deve avvicinarsi alla porta. Questi giocatori devono portare numeri, assist e gol. Lui deve capire questo, può migliorare i suoi numeri. E’ il momento di capire dove migliorare, io mi aspetto una partita molto difficile, contro una squadra particolare, che corre tanto. Se non comprendiamo il tipo di partita da fare, sarà difficile per noi. Per vincere non servirà solo giocare, dovremo anche soffrire e lottare. E’ un tipo di partita in cui dovremo aumentare la nostra aggressività difensiva e su questo abbiamo lavorato”.
E’ soddisfatto della squadra di oggi?
“Io non sono mai soddisfatto, secondo me le squadre non sono mai prodotti finiti. Penso che ci siano momenti diversi… Abbiamo fatto una pre season molto positiva, con partite diverse, che hanno dato buoni segnali. Poi abbiamo fatto un passo indietro in qualche momento della prima partita. Io voglio portare la squadra ad avere sempre lo stesso livello. Seguiamo la nostra strada con fiducia, pur con attenzione nel lavorare e nel cercare di migliorare. Sono comunque ogni giorno più fiducioso per la squadra che abbiamo”.
La gestione di Morata? Aveva fastidi già prima del Torino?
“Il suo rientro dipenderà dall’evoluzione… E’ un piccolo problema, non grande. Prima della partita aveva sentito qualcosa, ma avevamo fatto esami e non c’era niente. Avevo il dubbio se farlo giocare dall’inizio o no, non ho voluto rischiare e ho utilizzato precauzioni. Lui voleva giocare, ma insieme allo staff abbiamo capito che sarebbe stato rischioso. Lui ci ha detto che stava bene. E’ un problema quando i giocatori arrivano tardi e noi abbiamo necessità di farli giocare, ma credo che abbiamo gestito bene la situazione”.
Il pericolo maggiore sono gli esterni d’attacco?
“Sì. Questa squadra gioca insieme da tanto tempo, ha un’identità forte ed è molto aggressiva difensivamente, con ottimi contropiedi. I loro esterni sono molto pericolosi, dovremo essere molto attenti. Non ho dubbi sul fatto che sarà una partita difficile”.
Quella di adesso sarà la squadra definitiva o si aspetta ancora qualcosa in entrata?
“Fino ad ora la società ha fatto un ottimo lavoro con i giocatori che sono arrivati. Penso che squadre come il Milan però non siano mai chiuse, c’è sempre l’opportunità di migliorare e vediamo cosa accadrà. Ma ripeto, fin qui la società ha fatto un ottimo lavoro”.
Cosa cambia tra Emerson e Calabria?
“Emerson è un giocatore più offensivo, anche se nelle ultime stagioni ha giocato da centrale al Tottenham. È diverso da Calabria. Può giocare anche bloccato ma è più offensivo”.
E’ preoccupato per le voci su Leao?
“Il nostro CEO ha parlato ieri, mi è piaciuto molto quello che ho sentito. Rafa è fondamentale in questa squadra”.
Rivedremo domani Chukwueze, Pulisic e Leao insieme?
“Vediamo domani (ride, ndr)”.
Monza
Nesta alla vigilia della sfida al Grifone:
Il primo pensiero è l’attacco, anche in ottica mercato? ”Sicuramente dobbiamo creare di più, l’ultima partita è stata fatta a pallonate a Empoli. La colpa è stata del campo, sicuramente dobbiamo creare di più per fare gol. Quanto al mercato, davanti non credo, poi se ci sarà qualche possibilità vedremo, ma le priorità sono altrove. Stanno rientrando tutti, Djuric è a disposizione e stanno rientrando tutti”.
A livello tattico, il gioco che vuole proporre è un po’ più propositivo per il Monza?
“Il principio più importante è portare la palla agli attaccanti, non buttargliela. Noi a Empoli l’abbiamo buttata molto, la cosa principale è che non dobbiamo giocare a pallonate. Il campo ci ha obbligato a giocare dritti, solo Petagna e Djuric possono giocare così: gli altri la devono portare, se a Vignato, come ad altri, arriva una pallonata va in difficoltà”.
Negli ultimi due giorni ha parlato Eriksson, un segnale di grande umanità del calcio. Un commento? Anche sul no di Dybala alle offerte dell’Arabia?
“Eriksson l’ho visto due mesi fa, nella terzultima di campionato a Genova dove c’era lui. È una persona importante per me, mi ha dato tantissimo: se io oggi tratto bene le persone me l’ha insegnato lui. Spero che la gente mi ricorderà come una brava persona, è una persona speciale, troppo buona. Quanto a Dybala, tanta roba: ha fatto una grande rinuncia, anche in un momento della carriera nel quale non è più un ragazzino. Quando sei più grande magari ci pensi, complimenti a lui”.
Che squadra affronterete?
“Mi aspetto un Genoa come quello visto contro l’Inter, è una squadra dinamica, che ha qualità in campo, che sa aspettare e pressare. Sarà una partita bella, su un campo bello come il nostro, dove si potrà giocare”.
Turati o Pizzignacco titolare?
“Turati l’ho visto stamattina, oggi pomeriggio facciamo allenamento e vedremo come sta, poi deciderò”.
Si aspettava un profilo più esperto in porta?
“Mi aspettavo un portiere forte e l’abbiamo preso, non faccio calcoli d’età. Turati ha fatto un campionato da titolare ed è pronto per giocare con noi in A. Siamo stati tutti d’accordo su questo profilo e siamo tutti contenti”.
Petagna rientra ufficialmente nel progetto?
“È un giocatore nostro, che ci darà una mano, a Empoli l’ha già fatto: per la partita che è venuta fuori, ha fatto una buona partita. Poi ci saranno gare più pulite e magari farà altre cose, ma è un giocatore importante”.
Si rivedrà Mota col Genoa?
“Non ha giocato perché non stava bene, ho preferito farlo entrare. Domani vediamo”.
Ritrova Gilardino….
“Abbiamo un grande rapporto, abbiamo vinto Champions e mondiale, ragazzo super. Ora facciamo gli allenatori, se ci sarà da bastonarsi lo faremo, ma siamo grandi amici”.
Quali sono le priorità sul mercato se non l’attacco?
“Il portiere l’abbiamo risolto intanto, poi un esterno o un quinto, dipende da quello che regalerà il mercato. Ho detto così perché rinforzare l’attacco non è facile, se mi dite dei nomi voi magari ci aiutate”.
Quanto punterà sui ragazzi della Primavera?
“Ma noi abbiamo saccheggiato la Primavera, deve essere una risorsa soprattutto nel nostro caso in cui viene fatta bene e viene curata. Qui a Monza il settore giovanile viene fatto molto bene, se c’è qualche ragazzo interessante lo tiriamo su”.
A Empoli era in tribuna, domani ci sarà il suo esordio ufficiale. Emozioni?
“Le emozioni ci sono sempre, le cerco sempre: è la mia vita, sennò stavo a casa. Vivevo a Miami, mia moglie mi ha dato del pazzo perché sono andato ad allenare in B, con tante difficoltà. Ho fatto una vita con tanta adrenalina, sono qui per questo”.
Il modulo sarà sempre quello visto nella prima giornata o sarà flessibile?
“Vediamo, abbiamo il nostro modulo e poi vediamo cosa dirà il campo. La prima giornata ci ha detto poco, è stata una partita brutta e speriamo che in questa si veda qualcosa. Poi se ci sarà da mettere qualcosa a posto ci penseremo, ma prima bisogna vedere il riscontro del campo: siamo pronti sempre ad aggiustare qualcosa che non va”.
Parma
Pecchia in conferenza stampa parla della sfida al Milan:
Come sta la squadra, recuperi qualcuno?
“Recuperiamo Delprato dalla squalifica, per il resto tutto come prima”.
Queste son le partite che tutti vorrebbero giocare:
“Abbiamo lavorato in questi due anni per giocare questo tipo di partita e confrontarci contro queste squadre. E’ una partita da giocare con gioia”.
Arriva un Milan un po’ arrabbiato, dopo il pareggio all’esordio:
“Dipende come uno la vede. Perdevano e nel finale hanno rischiato di vincerla. Il Torino ha fatto una gran bella partita, il Milan poi ha meritato di riprenderla. Questa è la dimostrazione della forza della squadra, è una squadra viva”.
Anche il Parma può essere un po’ arrabbiato per le occasioni sprecate:
“Abbiamo analizzato la gara. Abbiamo creato occasioni, fatto un gran bel gol, giocato in velocità. Siamo stati aggressivi, fedeli al nostro modo di essere, vogliamo continuare a fare ciò che sappiamo”.
Cosa c’è principalmente da temere del Milan?
“Può mancare uno o l’altro, il valore del Milan rimane altissimo, ha una rosa completa. Dobbiamo essere bravi. C’è da giocare con uno spirito libero, affrontare la partita giocandocela e confrontandoci”.
Domani è il suo compleanno, che regalo si aspetta. Rinnovo o mercato?
“Il regalo lo voglio dalla squadra, da quelli che ho a disposizione”.
Hai predisposto qualcosa di particolare a livello tattico per arginare Leao?
“Bisogna aiutarsi, al di là del tema tattico bisogna lavorare insieme di reparto, di fronte abbiamo un campione”.
Contro il Milan sarà un test per capire se il modo di giocare è adatto per la Serie A?
“Queste partite ti spingono verso i tuoi limiti e ti esaltano nelle difficoltà. Con la Fiorentina abbiamo fatto una buona gara ma commesso degli errori. C’è qualcosa da correggere, abbiamo rischiato più del dovuto all’inizio, poi si è assestata. Son convinto correggeremo qualcosa, rimanendo fedeli a noi stessi ma aggiungendo sempre un pezzo. Il livello è sempre più alto, bisogna limitare le difficoltà”.
La posizione di Delprato può dipendere dagli avversari?
“Non so ancora chi gioca. Avere un’opzione in più è importante. Prima avevamo solo Valenti, ora uno in più. Balogh e Circati hanno lavorato bene, si abbinano bene per fisicità e velocità. Anche Delprato può far il centrale. Stanno tutti e tre bene, non si rompono gli equilibri in base a chi gioca, saranno valutazioni dell’ultimo momento”.
In mezzo al campo, chi vede di fianco ad Estevez?
“Ho cambiato sempre. Tengo conto della condizione individuale di ogni singolo giocatore e dal tipo di partita e di strategia. C’è da tenere in conto anche le caratteristiche degli avversari, Estevez ha caratteristiche diverse rispetto a Cyprien, Sohm e Bernabé. Tutte opzioni valide, posso cambiare anche in corsa, come fatto con la Fiorentina. Questo ci permette di essere plastici”.
Il Milan ha Theo ed Hernandez a sinistra, come risponderà il Parma, serviranno scelte conservative?
“Theo e Leao è una delle catene più forti in circolazione per qualità, fisicità e talento. Bisogna tenerne conto, Coulibaly dovrà lavorare molto bene. Avrà un bell’esame da affrontare”.
Cosa chiede a Cancellieri?
“Rispetto a settimana scorsa ha messo qualcosa in più nelle gambe, hanno fatto 20 minuti di partita. Non sapevamo la tenuta, ora hanno lavorato con noi, hanno aggiunto qualcosa. Sia lui che Pontus possono ricoprire tutti i ruoli davanti, questo è un grande vantaggio, mi permette di avere più scelta”.
Quanto è importante il segnale del Tardini, al secondo sold out:
“Molto importante averli vicini costantemente, ci deve essere sempre la voglia di far vivere belle emozioni. Anche domenica siamo riusciti ad emozionare. C’è stata una certa partecipazione della gente a fine gara, erano felici al di là del risultato, noi dobbiamo fare il nostro, sappiamo che il pubblico risponde”.
Si è parlato spesso del gruppo giovane, ma i ragazzi hanno risposto contro la Fiorentina. Cosa si respira in spogliatoio:
“Dovremo esser molto bravi a vivere le partite intensamente, dando il giusto valore alle gare. Metter da parte quelle passate, prendendo le cose buone, e guardare avanti, pensiamo solo ed esclusivamente alla partita di domani”.
Per te sono fondamentali gli esterni d’attacco, come vivono questo turnover quasi obbligato?
“Quando mi conoscono poi ci fanno l’abitudine, i cambi sono sempre possibili. All’inizio si arrabbiano, qualcuno anche dopo, ma noi abbiamo bisogno di mantenere un ritmo alto e portare ciascuno al massimo della condizione. E’ un lavoro dispendioso che porta ai risultati, servono i gol che hanno portato Dennis, Mihaila, Benek e l’anno scorso anche Partipilo, quest’anno tocca anche ai nuovi”.
Cosa si aspetta dalle scelte di Fonseca?
“Non so come saranno. Al di là delle scelte, noi dobbiamo mantenere il coraggio che abbiamo mostrato, mantenendo la voglia di voler giocare e fare ciò che sappiamo fare con velocità, giocare con le nostre qualità, sapendo che è un esame tosto ma bello da giocare”.
Ti aspetti un Milan aggressivo?
“Mi aspetto un Milan che ha voglia di venire a giocare, di starci addosso e di sfruttare le sue caratteristiche. Non saranno passivi, sono una grande squadra che vorrà fare la partita e alternerà palleggio e pressione”.
In porta ballottaggio sempre aperto?
“Sì. Tutti e tre, anche Edo è un portiere su cui ho assoluta fiducia. Di volta in volta sceglierò”.
La tua squadra era la più giovane, perché è così importante:
“C’è una visione del club chiara fin dall’inizio. Vogliamo avere giovani di proprietà, io negli ultimi anno ho sempre lavorato con squadre giovani, prendo ciò che c’è di positivo ovvero entusiasmo, voglia di giocare”.
La sua squadra si diverte, c’è un segreto particolare in questo?
“Insistere sullo spirito di un gruppo giovane, dare il giusto valore alle partite. Abbinare crescita individuale e collettiva con il risultato sportivo, trasmettendo emozioni alla gente. Il nostro obiettivo è farlo per tutto il campionato”.
Udinese
Runjaic parla della partita contro la Lazio:
L’infortunio di Sanchez:
“Sicuramente è una notizia amara, sicuramente noi siamo contenti per il ritorno di Sanchez, purtroppo però si è infortunato, è arrivato carico da noi, è entusiasta di essere qui e di poter giocare con l’Udinese, purtroppo è arrivata questa notizia triste. Domani però dovremo giocare bene e dimostrare anche ad Alexis che siamo una squadra forte in casa”.
L’avvio però considerando l’avversario si può considerare buono:
“Un punto importante, contro una squadra che giocherà la Champions. Sicuramente non è un cattivo inizio, nel calcio esistono diversi punti di vista, ogni squadra di successo deve cercare la vittoria fin dall’inizio e prova a giocare, per novanta minuti a Bologna abbiamo lottato senza mai mollare. Sono d’accordo che a livello di calcio giocato non abbiamo mostrato quello che abbiamo provato, però la base è buona, c’è una buona impostazione di base e un ottimo spirito, sono soddisfatto di questa base. Non si costruisce una casa in un giorno, c’è bisogno di tempo, i nuovi devono inserirsi, dobbiamo lavorare sui dettagli, avevo detto che ogni gara ci dà dei feedback e a Bologna ne abbiamo avuti di chiari, c’è lo spirito, ma a livello di gioco dovremo migliorare, affronteremo molte squadre con la qualità del Bologna”.
Si sente la mancanza di un centrocampista in mezzo?
“Non è dipeso secondo me tanto dall’avere un centrocampista in più o in meno, serve più intensità, più velocità con la palla da parte di tutti. Ne abbiamo parlato molto con la squadra, sappiamo che serve tempo per migliorare, il quanto dipende da quella che è la propria visione, possono servire due mesi come due anni, dobbiamo procedere passo dopo passo, .Abbiamo cambiato diverse cose rispetto all’anno scorso e non può andare tutto bene subito, già domani proveremo a giocare meglio quando avremo la palla, nel secondo tempo a Bologna siamo stati troppo bassi, ha avuto tanto spazio per giocare, una cosa su cui dovremo lavorare, non dipende da un giocatore in più o in meno ma da tutta la squadra”.
Davis quanti minuti ha?
“Keinan gioca bene al centro dell’attacco o in una coppia, abbiamo iniziato la preparazione con un’idea da raffinare, ma abbiamo più modalità di gioco, quanti minuti abbia non so dirlo, ma sicuramente ha più minuti rispetto a un mese fa, ha cominciato con un infortunio, ora da due settimane e mezzo ha iniziato ad aumentare i carichi, è un giocatore importante, penso abbia ora uno stato di forma per giocare senza ricadute, per poter migliorare ogni settimana”.
Aveva parlato di tre partite prima della sosta utili per fare un bilancio:
“Sicuramente tireremo le somme, la pausa per le nazionali ti dà tempo per lavorare, vogliamo mettere ancora più energie, soprattutto nelle partite casalinghe e indipendentemente dall’avversario. Dobbiamo essere molto aggressivi, dev’essere la nostra impostazione di base, potremmo giocare lo stesso livello di calcio con tutte le squadre di A, domani avremo un secondo feedback, utile per le prossime settimane e per il lavoro con la squadra”.
Qualcuno dei nuovi potrebbe già giocare?
“Forse già domani”.
Ekkelenkamp e Iker Bravo iniziano ad avere qualche allenamento sulle spalle, come li sta vedendo?
“Sono ancora giovani, non hanno ancora tanta esperienza a questi livelli, stanno dimostrando buoni livelli in allenamento. Ekkelenkamp ha più esperienza rispetto a Iker Bravo e qualcosa si vede in allenamento, potrebbe già giocare dall’inizio, ma deciderò domani, sicuramente è positivo che sia disponibile”.
Kristensen? Tra quanto vedremo Pizarro?
“Non è da così tanto con noi, Pizarro è arrivato dal Cile e non ha fatto minuti di preparazione, dobbiamo dargli tempo per ambientarsi, deve entrare in ritmo in allenamento e adattarsi al ritmo della squadra, poi vedremo quale sarà la prossima fase, con i giocatori che devono adattarsi a un livello elevato ci sono differenze e dipende dalle situazioni, non posso dare una risposta precisa. Abbiamo bisogno tutti di tempo per adattarci, ora dobbiamo mostrare di più rispetto a quanto fatto con il Bologna, è stato un punto importante per noi, sono ottimista e positivo, non vedo l’ora di giocare domani. Kristensen si sta allenando, se tutto va bene lo vedremo in panchina con il Como”.
Sava ci sarà?
“Posso dire che Okoye è il numero uno, Sava è disponibile però non so se sarà già convocato”.
Venezia
Di Francesco parla della sfida alla Fiorentina:
Di fronte la Fiorentina: una squadra che forse sarà stanca.
“Hanno una rosa così competitiva che infatti anche in Conference ha potuto ruotare qualcuno. In generale hanno possibilità e sono abituati a queste competizioni. La Fiorentina ha tanti calciatori in grado di farlo”.
Come arriva il Venezia? Ci sono novità nel gruppo?
“Abbiamo Nicolussi Caviglia fra i convocati. Non rientrerà Pohjanpalo, quasi sicuramente rientrerà la prossima partita. Fuori anche Bjarkason, Busio, Tessmann e Jajalo. Gli altri sono a disposizione. Ci arriviamo leccandoci un pochino le ferite per i nostri errori, ma con una settimana in più di lavoro. Ci siamo fatti male da soli a Roma e non ce lo possiamo permettere, stiamo imparando a riconoscere gli errori da non fare. Dopo una partenza comunque ottimale fatta con la Lazio”.
Su quali aspetti avete lavorato in particolare in settimana?
“Su quello mentale. Per fare capire ai ragazzi che non serve avere paura e poi per limare certi errori che possono essere individuale e di squadra, tutti quanti sbagliano e lo fanno insieme. E’ un percorso, diverso dal passato, con richieste anche da parte mia. Ma vedo grande disponibilità ed attenzione”.
Dipende anche dall’esperienza?
“Anche, ma gli errori li fanno anche i giocatori più esperti. Quando regaliamo i gol si fa più fatica a portare a casa il risultato, ma ne siamo consapevoli. Poi vedo i giudizi orientati anche dai risultati e questo non lo condivido, ma è il modus operandi del calcio italiano e del giornalismo italiano. Io però devo fare il mio lavoro e non devo dare voti, ma fare valutazioni un po’ più profonde”.
Torna Idzes: lo vede anche centrale dei 3?
“Può fare tutti i ruoli nella linea a 3. E’ eclettico, sveglio, reattivo, dinamico ed ha voglia di migliorarsi. Anche in precampionato l’ho usato in più posizioni”.
La Fiorentina è un cantiere aperto: che squadra ha visto?
“Ha le difficoltà che ci sono quando si cambia mentalità e modo di giocare, Palladino lavora in modo diverso da Italiano, ma vale per tutti, anche per me”.
In Conference l’ha vista la partita?
“Sì ed anche in campionato. Intravediamo momenti diversi, anche se non c’è stato molto tempo. Ma a volte non serve molto tempo per passare i concetti”.
Nicolussi Caviglia le permette di valutare soluzioni differenti?
“È un giocatore in più in quel ruolo, sicuramente sì. Ma se parla di sistema di gioco, allora in maniera relativa, perché lui è sempre stato bravo nella mediana a due”.
Ha dubbi di formazione?
“Un dubbio ce l’ho, me lo tendo”.
Bjarkason si sa quando può rientrare?
“Dopo la sosta sicuramente”.
L’arrivo di Carboni è una bocciatura per Haps?
“Non parlo di mercato, ma sicuramente non ci sono bocciature. Haps è entrato bene anche se sottoporta poteva fare anche meglio, ci tornerà utile a partire dalla Fiorentina, valuterò se farlo giocare dall’inizio”.
Pohjanpalo verrà con voi?
“E’ importante il capitano, già l’altra volta è venuto con noi senza richieste da parte mia”.